INCIDENTE CORSO FRANCIA/Qual è la verità?

Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli sono due ragazze sedicenni uccise a Roma investite da un suv la notte tra il 21 e il 22 dicembre 2019.
Alla guida della macchina c’era Pietro Genovese, il figlio del regista Paolo Genovese. In macchina con il ragazzo erano presenti anche altri due studenti universitari amici di quest’ultimo.
Ma quali sono state le dinamiche dell’incidente?
Le ragazze si trovavano in Corso Francia (Roma) all’una di notte e si pensa abbiano attraversato col rosso in un punto non ben illuminato. Questa strada é molto pericolosa infatti le macchine sfrecciano spesso superando i limiti di velocità.
Il ragazzo alla guida della macchina che le ha investite é risultato positivo all’alcool test e forse era anche sotto effetto di stupefacenti.
Il suv da lui guidato si é fermato 200 metri dopo il punto dell’impatto. É in corso una perizia riguardo ai motivi della fermata ovvero se la macchina si è fermata per un guasto, per l’attivazione del sistema di sicurezza o per soccorrere le due giovani.
L’ipotesi è che il ventenne, terrorizzato da quanto appena accaduto, non avrebbe fermato subito la vettura ma avrebbe continuato ad avanzare fino a quando un guasto alla macchina (che ha riportato diversi danni ben visibili nella parte anteriore) o il sistema di autoprotezione che entra in azione in questi casi, non ne hanno arrestato la corsa.
Uno dei due ragazzi in macchina con Genovese, Tommaso, ha rilasciato una testimonianza. Il giovane racconta di essere rimasto in macchina assieme a Pietro mentre l’altro ragazzo che viaggiava con loro è andato a vedere cosa fosse accaduto. Tommaso non ha assistito direttamente all’incidente perché stava utilizzando il cellulare. Ha sentito però lo schianto per cui ha capito immediatamente che era successo qualcosa di grave. Per questo motivo ha iniziato a gridare a Pietro di fermarsi. Non é sceso dalla macchina, perché aveva paura di guardare verso la strada.
Davide, il terzo ragazzo con Pietro Genovese dice: “Impossibile evitarle, sono sbucate dal nulla”.
Le due ragazze sono comparse all’improvviso di fronte alla loro auto, spuntando da davanti ad un’altra vettura che le ha evitate, e non è stato possibile fare nulla.

Si sta discutendo inoltre di una challenge famosa tra i ragazzi di Ponte Milvio in cui i “giovani” si riprenderebbero con i telefonini mentre corrono schivando le auto. Forse le due ragazze potrebbero essere morte proprio così, venendo falciate da un’auto in corsa con alla guida un ragazzo poco più grande di loro.
In questo caso però si tratterebbe di un incidente e non di un “gioco”.
L’avvocato della famiglia Romagnoli ha fatto degli accertamenti sul semaforo e può darsi che all’inizio il semaforo fosse verde e poi mentre stavano attraversando sia diventato rosso, questo perché questo semaforo non diventa giallo infatti tra il verde e il rosso ci sono solo 3 secondi di verde lampeggiante. Si esclude inoltre che le ragazze abbiano scavalcato il guard rail. La verità è ancora lontana….