Le nostre azioni hanno delle conseguenze: cosa fa ripartire un bene?

Tra le verità più dimenticate del nostro tempo ce n’è una abbastanza banale che rischia di metterci di fronte a risvolti drammatici: le nostre azioni hanno delle conseguenze. Leggevo stamattina della morte del generale Soleimani (qui riassunta molto bene dai ragazzi della redazione) e pensavo come un simile gesto, per quanto pesato, calcolato, ponderato, potrà avere conseguenze devastanti nella vita di tutti noi.

E’ il peso dell’umana libertà che improvvisamente ci appare in tutta la sua potenza. Spesso siamo così incastrati nei nostri ragionamenti, nelle nostre emozioni, nel nostro dolore, da non vedere quanto possa valere un attimo di libertà, un gesto di vera libertà. In un conflitto in famiglia, dentro ad una sofferenza, lungo i binari di una delusione o nelle strade dell’incomprensione: tutto può sempre ricominciare se per un attimo accettiamo di essere liberi, ossia di avere concretamente il potere di fare qualcosa. Il potere, ci insegna questa brutta vicenda iraniana, ha però due lame: una è quella della violenza, l’altra è quella della misericordia. L’esasperazione può portarci al perdono o a gesti senza ritorno. Quante volte una parola, uno schiaffo, una reazione, un impeto d’ira ha determinato per sempre una rottura, la mortificazione, di un rapporto? Quante volte ci siamo pentiti di un messaggio, di una battuta, di un’istintiva risposta che ha minato per sempre un sentiero, un cammino, un amore o un bene? Che cosa ci potrà tirare fuori da tutto questo se non la capacità di stare in silenzio, di aspettare in silenzio i tempi dell’altro, e la consapevolezza del nostro male che si trasforma in un gesto di totale gratuità e di misericordia? Per far ripartire una famiglia, un affetto, un amore non servono clamorose decisioni o imponenti discorsi, basta un istante in cui tornare – umili – ad essere presenti nella relazione. Gratis. Di questa gratuità noi oggi, più che mai, abbiamo maledettamente bisogno. E come uno schiaffo può portare la guerra così un silenzio può generare la pace.