PILLOLA ABORTIVA/Bandita negli ospedali laziali

Nell’agosto del 2020, la regione Lazio, aveva ricevuto le linee emanate dal Ministero della Salute, per quanto riguarda “Igv”, la pillola RU 486, ossia l’interruzione volontaria della gravidanza, con metodo farmacologico. In merito a ciò, negli ultimi giorni è stata presa la decisione di consentire la somministrazione di questo farmaco anche negli ambulatori, al di fuori degli ospedali.

Quali conseguenze ha portato il covid anche in questo ambito ?
Sicuramente, l’emergenza sanitaria in cui ci troviamo ormai da un anno a questa parte,
ha facilitato l’introduzione di questi cambiamenti in alcune regioni d’Italia , limitando il più possibile gli accessi in ospedale, riducendo la possibilità di contagio alla pandemia di Sars COV 2.

Questo procedimento era già stato introdotto negli altri Stati?
Si, era già stato approvato da tempo in altri stati Europei, come Francia e Inghilterra, ora si spera che venga presa d’esempio anche nelle regioni Italiane, nonostante ci siano ancora molte opinioni contrastanti, ne sono d’esempio le campagne tenutesi in Umbria circa un anno fa, e nelle
Marche avvenuta recentemente, il 28 gennaio.

E in Italia?
In Italia in realtà la pillola RU 486 è stata introdotta da oltre dieci anni, nel 2009, dopo una lunga battaglia radicale, ma solo una donna su dieci ricorre a questo metodo per interrompere la gravidanza, spesso a causa della disinformazione e della scarsa accessibilità.
Inoltre in Italia viene concesso minor tempo alle donne per prendere questa decisione.
A differenza degli altri Paesi europei, dove è possibile interrompere una gravidanza con il metodo farmacologico fino al 63° giorno, nel nostro paese il limite massimo per questa procedura è fissato al 49° giorno.

Considerazioni attuali
La presidente della Commissione pari opportunità in Consiglio Regionale del Lazio, Eleonora Mattia, afferma che nel nostro Paese esistono ancora troppi ostacoli per le donne all’accesso all’interruzione di gravidanza, e la situazione è nettamente peggiorata durante la pandemia tra reparti chiusi o limitati, oltre alle procedure anti-covid da rispettare.
Opinioni personali
Nonostante nel corso dei decenni ci siano stati campagne che hanno portato cambiamenti importanti per il genere femminile, le donne ancora tutt’oggi sono costrette ad affrontare i giudizi e le avversità delle opinioni discrepanti e radicali, che non comprendono le loro esigenze e i loro diritti.