Il mistero di internet, dove navigano più computer che persone

di Federico Lobiano

– La maggior parte degli “utenti” che visitano le pagine web non siamo noi, bensì “bot”, programmi sviluppati per poter eseguire diverse operazioni per portare “views” o semplicemente per far conoscere un sito internet al mondo, muovere un personaggio di un gioco e svolgere una miriade di altre funzionalità.
L’analisi, effettuata dall’agenzia di cyber security “Imperva”, è stata fatta sulla base di circa diciassette miliardi di visualizzazioni di pagina, per oltre centomila domini differenti e sottolinea non solo il rapido aumento dei bot in generale, ma anche una maggiore diffusione dei bot “cattivi”.

BOT MALVAGI E ATTACHI DDoS

I programmi con finalità aggressive sono stati responsabili del 29% del traffico internet complessivo.
In altre parole, più del 94% dei 100 mila domini analizzati hanno affrontato un attack bot nel periodo di 90 giorni, il tempo in cui è stata svolta la ricerca. Questi entrano ed escono dai siti a prescindere dalla loro popolarità fra gli esseri umani e cercano di replicare il comportamento di un utente reale.
Il pericolo maggiore si nasconde soprattutto nei bot utilizzati per l’esecuzione di attacchi DDoS, il rispettivo acronimo di Distributed Denial-of-Service, che consiste nell’intasare un sito di informazioni prosciugandone così ogni singolo bit a disposizione, provocandone così un arresto. Gli attacchi DDoS hanno occupato circa il 24% del traffico web complessivo nello scorso anno. Fra questi troviamo malware di vario genere, come Nitol, Cyclone e Mirai, bombardatori di file Trojan, che hanno provocato ad ottobre dei malfunzionamenti su internet negli USA.
Altri bot possono essere usati per il furto di dati, per spiare le idee di un’azienda rivale o per la ricerca di eventuali vulnerabilità di sicurezza da sfruttare, ma bisogna aggiungere che, a volte, attacchi di vario genere sono effettuati dai singoli, con il semplice scopo di divertirsi.

THE BOT AGE

Ci stiamo affacciando definitivamente ad una nuova era, in cui il mondo sarà gestito da algoritmi e codici binari, da malfunzionamenti e continue violazioni della privacy. Mentre tutto ciò accadrà, un ristretto numero di persone si arricchirà, gestendo queste macchine che spiano la nostra vita e che credono di poterne prendere parte, possiedono ogni nostra singola foto, ogni nostro messaggio, ogni nostra ricerca e tutto ciò che carichiamo sulla rete. Forse, però, non sta già accadendo?

Se ti interessa sapere di più su questo argomento, leggi qui: Hacker, invasioni invisibili.

Il mistero di internet, dove navigano più computer che persone

E tu che tipo di pelle hai?