Riflettere dopo la tragedia/Saviano e le droghe leggere, perché sì

di Chiara Olcese

– Il tema della legalizzazione delle droghe leggere nella società odierna é molto discusso e commentato, ma cosa succede quando lo spaccio illegale di queste sostanze causa delle vittime?


IL CASO

Lavagna, 16 anni, Francesco (nome di fantasia per il rispetto della privacy) viene fermato all’uscita di scuola con 10 grammi di hashish nelle tasche, niente di più di 50€ di sostanza in totale. I carabinieri dunque si presentano il pomeriggio stesso presso l’abitazione del sedicenne, che viene perquisita e dal controllo risulta che il ragazzo é in possesso di ancora una piccola quantità di hashish. Mentre i genitori discutono con gli agenti, Francesco lasciatosi trasportare dalla paura apre la finestra e si butta dal terzo piano del palazzo.
Viene dunque spontaneo chiedersi se tutto questo fosse sul serio necessario, se fosse sul serio indispensabile traumatizzare un ragazzino a tal punto da portarlo a commettere un gesto così estremo.
Francesco era accusabile di reato secondo lo stato italiano, per detenzione di sostanze stupefacenti, ma se queste sostanze,  ormai di uso più che comune, fossero legalizzate?

LA RIFLESSIONE DI SAVIANO

È uscito oggi su Repubblica un editoriale di Roberto Saviano a proposito della morte del sedicenne di Lavagna gettatosi dal terzo piano di un palazzo dopo che alcuni agenti dei carabinieri avevano scoperto fosse in possesso di 10 grammi di hashish.
Saviano mette in luce molti punti chiave, tra cui anche il mal funzionamento dell’organizzazione nelle forze dell’ordine ma soprattutto ribadisce più volte quanto l’Italia su certi argomenti sia rimasta ancora   molto indietro.

I PUNTI A FAVORE DELLA PROPOSTA DI LEGALIZZAZIONE DELLE DROGHE LEGGERE

Quando si parla di legalizzazione l’Italia si divide in due, favorevoli e contro,  ma sicuramente si possono attribuire molti pro a questa proposta.
Oggigiorno l’importo e lo spaccio di sostanze stupefacenti é quasi totalmente nelle mani di organizzazioni mafiose, che ne traggono profitto economico e lavorativo. Rendendo legali le droghe leggere e rendendole Monopolio dello Stato (come i tabacchi) si andrebbe a diminuire l’afflusso di soldi nelle casse della mafia e risulterebbe un guadagno verso lo stato. Inutile dire che diminuirebbero a dismisura le organizzazioni criminali e di conseguenza anche l’utilizzo delle forze dell’ordine in casi di spaccio creando così un utilizzo dei fondi dello stato verso obbiettivi più importanti e mirati.
Capita spesso di vedere in un contesto quotidiano ragazzini che vendono illegalmente sostanze come la cannabis o la marjiuana per la strada e si tende a attribuirgli la responsabilità di questo fenomeno, ignorando che, a capo dell’importo e del guadagno ricavato sono presenti grandi organizzazioni mafiose che ogni giorno si arricchiscono con la vendita. É quindi giusto colpevolizzare “il piccolo” o é forse meglio cominciare a sventrare questo fenomeno dalle origini?

LA SICUREZZA DELLE SOSTANZE

Nel 2017 quasi il 30% della popolazione Italiana fa uso di cannabis. Una quantità abbastanza significativa che tiene conto di una grande maggioranza di adolescenti che il più delle volte non si prendono la responsabilità di sapere se effettivamente la sostanza che stanno consumando é pura o mischiata con qualche sostanza più economica che può avere dannosi effetti collaterali.  E così scaturiscono casi di malori dovuti all’assunzione di sostanze non controllate e dannose per l’organismo.
Questa problematica nasce nel momento in cui le droghe leggere (o quelle che sono vendute come tali) non sono sottoposte a controlli rigidi e perché non esista una legge che ne preveda l’effettiva sicurezza, se non quella che le vieta nonostante un gran quantitativo di persone ne faccia uso comunque.
Un’esempio banale,  ma che fa riflettere,  é quello dell’Olanda che ha legalizzato le droghe leggere aprendo CoffeShop (negozi autorizzati alla vendita di cannabis ai maggiorenni) in tutto il paese dove l’origine delle sostanze é controllata e messa in sicurezza permettendo ai consumatori abituali e occasionali di fornirsene in modo sicuro.

UN ARGOMENTO TABÙ

L’italia rimane un paese arretrato per quanto riguarda le droghe leggere perché, nonostante la percentuale di popolazione che ne fa uso sia alta, esistono ancora pregiudizi sui consumatori che sono visti come persone “poco raccomandabili” e che commettono qualcosa che raggiunge le soglie dell’immoralità.
Non si può dire con sicurezza se la legalizzazione possa essere un bene o un male per la nostra nazione, ma bisogna senza dubbio uscire da una mentalità ottusa e valutare i punti positivi di questa proposta che senza dubbio ne ha.

Se invece pensi che le droghe leggere non devano essere legalizzate, dai un’occhiata qui.