VACCINO/AstraZeneca, Pfizer e Moderna: chi c’è dietro al vaccino

Tre aziende farmaceutiche a confronto, tre vaccini innovativi a confronto. Paragoniamo le tre società ed i loro vaccini.

AstraZeneca: risultati efficaci

La storia di AstraZeneca inizia nell’aprile del 1999 con la fusione di due realtà farmaceutiche d’eccellenza: Astra AB e Zeneca Group. Questa unione di energie e di talenti – tra i quali ben sette Premi Nobel – ha dato origine ad un viaggio costellato di successi scientifici entusiasmanti, con la creazione di farmaci che hanno fatto la differenza per milioni di persone.

L’identificazione e lo sviluppo di nuovi farmaci è una della attività più strategiche ed importanti per AstraZeneca, che si impegna anche a contribuire alla formazione dei giovani ricercatori tramite il finanziamento di Borse di Studio. Il vaccino anti Covid sviluppato in collaborazione dall’azienda di biotecnologie AstraZeneca e dalla Università di Oxford è efficace al 95%. Lo ha dichiarato Pascal Soriot, amministratore delegato della società farmaceutica, sottolineando una percentuale di successo simile alla Pfizer e alla Moderna. La formula brevettata a Oxford è stata sperimentata già sulla popolazione anziana, risultando efficace tra gli over 70, cioè quelle fasce più esposte a rischio.

Il vaccino di Oxford, sviluppato in collaborazione con il nostro Paese, è in grado di eliminare al 100% i sintomi gravi di Covid-19, che spesso portano i pazienti a essere ricoverati in terapia intensiva e in rianimazione. Il vaccino prodotto da AstraZeneca e dalla Università di Oxford è una “formula vincenteˮ, infatti finora si ritiene che il vaccino sia efficace anche contro la variante inglese del virus. Rispetto al vaccino prodotto da Pfizer-BioNTech, quello di AstraZeneca può essere immagazzinato, trasportato e maneggiato a temperature superiore. Richiede infatti condizioni di refrigerazione tra i 2 e gli 8 gradi centigradi, ben al di sopra dei -70° C richiesti dal concorrente. Grazie a questa particolarità, i costi potrebbero essere ridotti.

Pfizer: il vaccino innovativo

La Pfizer è un’azienda farmaceutica statunitense, nonché la più grande società del mondo operante nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci. Il nuovo vaccino contro il Covid-19 della Pfizer-BionTech si basa su tecnologie avanzate e utilizza la sequenza del materiale genetico del virus, l’acido ribonucleico (Rna), per costruire le proteine della malattia. Utilizzare l’Rna è stata una scelta efficace per produrre il vaccino nel minor tempo possibile, ottenendo così una risposta immunitaria ottimale. L’obbiettivo è quello di somministrare l’Rna contro la proteina principale del virus, in questo caso la Spike. Durante la sperimentazione della terza fase il vaccino è risultato funzionante al 90%. L’Organizzazione mondiale della salute (Oms) ha finalmente approvato l’utilizzo del vaccino, che è già stato somministrato in piccole dosi in Italia e nel mondo. Il vaccino però deve essere somministrato in due dosi per avere la certezza di essere immuni.

Moderna: l’ultima possibilità

Moderna è un’azienda farmaceutica statunitense fondata nel 2010 e la sua sede è a Cambridge, nel Massachusetts. L’azienda è specializzata nella scoperta dei farmaci con RNA, e da questo nasce il nome ModeRNA. Il 16 novembre 2020 l’azienda ha annunciato la scoperta del vaccino mRNA-1273, che dovrebbe riuscire a debellare il COVID-19. Moderna ha confermato un’efficienza del 94,5% per il suo vaccino. Il direttore dell’Istituto Nazionale americano di allergia e di malattie infettive, Anthony Fauci, ha dichiarato che i tempi per il vaccino non saranno brevissimi e che infatti si aspetterà la sperimentazione su 20-25 pazienti per aprile e poi i primi risultati a disposizione per luglio o agosto.