FOIBE/L’importanza del ricordo

Le foibe sono delle cave tipiche dell’Istria e della zona carsica, se ne contano circa 1700. Con il passare della storia  però questo termine è diventato un modo per descrivere gli eccidi e i massacri che subirono gli italiani, per mano dei partigiani jugoslavi, avvenuti appena conclusa la Seconda Guerra Mondiale. 

Quando si parla di foibe si parla di episodi tragici che hanno costituito le pagine più buie della storia. Le vittime delle foibe si contano tra le cinquemila e le diecimila, anche se non sono numeri certi, dato il lungo silenzio che ha circondato il ricordo di questo massacro. E’ stata istituita una giornata dedicata alle foibe proprio per questo motivo: era ed è necessario mettere alla luce gli avvenimenti della storia.

La Storia e il Giorno del Ricordo

L’esercito jugoslavo di Tito, che voleva riappropriarsi dei territori che gli erano stati sottratti nella Prima Guerra Mondiale, occupò Trieste e l’Istria obbligando gli Italiani di quella zona ad abbandonare la loro terra: le vittime delle foibe quindi non furono soltanto italiani fascisti, ma anche semplici civili “usati” per rivendicare ciò che era stato sottratto loro. 

In seguito a questi anni drammatici, segnati da odio e crudeltà, questo avvenimento venne taciuto per diversi decenni, fino ad arrivare agli anni Novanta, quando si iniziò finalmente a parlare, interrompendo quel silenzio che andava avanti da ormai troppo tempo. 

Da quel momento in poi, si andò riconoscendo sempre più l’importanza fondamentale del ricordo, fino ad arrivare, nel 2004, all’istituzione appunto della “Giornata del ricordo”, programmata per il 10 febbraio, data in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di Pace di Parigi. 

Questa giornata ha lo scopo di rinnovare e conservare il ricordo della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati in seguito alla fine della guerra e della complessa vicenda del confine orientale. 

In occasione di questo momento importante, ogni anno, solitamente svolta nel palazzo del Quirinale, viene celebrata dalle massime autorità politiche una cerimonia solenne, in onore della quale il Presidente della Repubblica, oltre che a conferire le onorificenze ai parenti delle vittime (come prevede la legge n. 92), pronuncia un discorso in memoria dell’accaduto.