Cari bambini…

CARI BAMBINI…

Cari bambini, abbiate fiducia, la guerra finirà. Cari bambini, non smettete mai di lottare, perché il mondo è nelle nostre mani. Cari bambini, l’uomo è cattivo e meschino, pensa solo ai propri interessi. Cari bambini, cosa imparerete dall’essere umano? Cari bambini, non abbiate paura delle case che tremano, un giorno, ne costruiremo altre. Cari bambini, amate, perché l’odio è la distruzione del mondo. Cari bambini, non fatevi impressionare dal sangue, le ferite si cicatrizzano, e vi fanno diventare ogni giorno più forti. Cari bambini, non abbiate paura di rimanere soli, i vostri genitori vi proteggeranno anche da lassù. Cari bambini, non cercate di capire perché proprio a voi, una risposta non esiste. Cari bambini, continuate a sognare, perché nessuna bomba infrangerà i vostri desideri. Cari bambini, agite con il cuore, e un giorno qualcuno vi ricompenserà. Cari bambini, non temete che la vostra casa sia rasa al suolo, ma continuate a vivere a pieno le esperienze con le persone a voi care, per non avere rimpianti in futuro. Cari bambini, non smettete di credere in Babbo Natale e comportatevi bene, con giudizio, e riceverete il regalo che tanto desiderate. Cari bambini non abbiate paura di vivere ogni momento, la vita è una sola e bisogna godersela a pieno. Cari bambini non smettete di sorridere, la gioia è la luce che illumina la vita. Cari bambini non pensate troppo, la spensieratezza rende liberi gli uomini dai tormenti interiori. Cari bambini non abbiate mai paura di essere ciò che siete, perché un domani potreste non avere più la possibilità di farvi conoscere. Cari bambini non smettete di vivere, perché così facendo farete vincere la guerra.

Il 17 ottobre 2023, un’esplosione avvenuta a Gaza, nell’ospedale di Allahli Arabi Baptist, vede morte sul colpo 471 persone, tra donne, bambini, e uomini innocenti. Di questo atto scempio, nessuno se ne assume la responsabilità, e mentre Hamas e Israele discutono negando l’evidenza, a perdere la vita, è ancora chi non se lo merita. E’ più importante capire chi sia il colpevole, cosa ne sarà dei territori conquistati, o chi al momento è in procinto di vincere la guerra. Nessuno pensa ai feriti, ai morti, alla famiglie spezzate, a chi mai più potrà rivedere la propria casa. Le vite di migliaia di bambini vengono spezzate ogni giorno; e riguardo a questi ultimi, quello che rimane da chiedersi è : in che persone li trasformerà la guerra? Come faranno a credere di potercela fare? In che modo penseranno all’amore come alla salvezza del mondo? Che ne sapranno di bontà, gentilezza, altruismo, convivenza, pace e serenità? Come scopriranno che il mondo non è sempre così spregevole, e che c’è un qualcosa, ci sono dei valori, per cui vale la pena vivere? Come potranno credere nell’esistenza di un uomo buono se nascono tra bombe e macerie, se vedono i propri genitori trucidati davanti ai propri occhi, se il letto in cui fin a ieri dormivano non esiste più? Chi saranno destinati a diventare se istruiti all’odio e alla violenza?

L’esercito israeliano ci parla di quaranta bambini, alcuni neonati, altri decapitati, tra le decine di morti lasciati da Hamas. Quando qualcuno si sveglierà per evidenziare che questa non sia e non possa essere la normalità? Quando l’uomo capirà di non essere fatto di carne ed ossa, ma di possedere un’anima, un’anima splendida, che può essere modellata in modo da combaciare con quella degli altri, non in modo da infliggere quella degli altri? E’ così importante una striscia di terra, al punto di arrivare a decapitare dei bambini, dei neonati? Come e’ possible che un uomo nasca talmente fatanico di morte, da preferire la conquista di un territorio, una vittoria, alla vita di centinaia di migliaia di persone?

Gli antichi romani possedevano uno splendido pregio, quello dell’ inclusivita’. Per conquistare un territorio, non era loro necessario ricorrere alla violenza, alla sopraffazione, al genocidio. Per i romani la più grande conquista, ogni volta che si trovavano a fondersi con un popolo, era di tipo culturale. L’unione prima con la stirpe etrusca, in seguito con quella greca, questo ha reso il popolo memorabile per la storia di tutti i tempi. Roma dimostra che i massacri non siano la via per la vittoria, ma che essa possa essere raggiunta solo una volta conquistata una convivenza pacifica, regolata da ideali, comprensione, apprendimento, e successiva accettazione delle diversità. Spesso si e’ pensato che la costruzione di una società, e quindi di un’identità definita e rigida rappresenti forza, salute, o vitalità di una cultura. Ma la storia della grande Roma ci dimostra l’opposto: è possibile iniziare con l’accettazione di uno straniero sulle rive del Tevere, per poi ritrovarsi ad essere l’impero padrone del mondo intero.

E ora parlo a voi, cari uomini, riflettete e smettete di farvi la guerra, perché quando lottate esclusivamente per i vostri interessi, sono gli innocenti a morire al vostro posto.

Cari bambini…

VIABILITA’/ La Metro C di Roma