Amore.
“Mamma, qual è l’argomento perfetto per un articolo, quello che può interessare chiunque?”
“L’amore.”
Su una sdraio, aspettando tra un bagno e l’altro, o in un momento di follia da maturando, che cerca di trovare spunti per l’esame orale, e ancora durante la pausa pranzo, per distrarsi dalla frustrazione di non essere anche noi al mare, potrebbe capitare di leggere questo articolo. Molti avranno cercato le notizie che vanno dalla politica, alla scienza fino alla cronaca, ma potrebbe essere che non vogliate i soliti tecnicismi o le frasi complicate e talvolta noiose, ma che vi serva rilassarvi. Forse, per una volta, può essere piacevole lasciarsi trascinare in un viaggio mentale, leggendo un articolo che di solito è invece il genere destinato ad una lettura veloce, facendosi accompagnare alla scoperta di noi uomini.
L’amore è la forza che ci spinge, l’energia che ci alimenta e il carburante che consumiamo: permette di andare avanti e superare i limiti. Noi forse non ce ne accorgiamo del tutto, ma è sempre presente.
AMORE SENTIMENTALE
Questo è l’amore a cui pensiamo tutti: quello tra Romeo e Giulietta, quello che comincia all’improvviso guardando qualcuno sul treno, quello che si dichiara di provare in eterno, quello che i genitori sentono verso i figli, nel bene e nel male. Potrei cimentarmi nel cercare di descriverlo ancora, per ore, ma verrei criticato, visto che la letteratura ci ha già donato frasi insuperabili: penso a
“Uno spettacolo per gli dèi è la vista di due innamorati” di Goethe,
o immagino a come Saffo possa essersi sentita quando scrisse
“Eros ha sconvolto il mio cuore, come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna”;
è un momento inspiegabile se non lo si sperimenta: ineffabile dice Dante alla vista di Dio che è amore per eccellenza; è tanto intenso da non essere razionale o scientificamente spiegabile
“Capì che non solo ella gli era vicina, ma che ora non sapeva dove finiva lei e cominciava lui.” (“Anna Karenina”)
È la prima accezione che gli diamo. Non dobbiamo credere però che sia l’unica…
AMORE NELL’ARTE
Forse ho risvegliato in voi un po’ di interesse per la letteratura con le citazioni di prima, ma vi siete mai chiesti cosa abbia dato la prima spinta a scrittori, scultori e artisti? È una domanda retorica, perché sicuramente non sono il primo teorico di questa idea, ma la risposta è di nuovo l’amore. Sono innumerevoli i tentativi di raffigurare un bacio: dalla celebre opera di Klimt, alla significativa fotografia di Eisenstaed del 1945, fino all’intensissima statua di Canova… è mozzafiato. Anche noi abbiamo in parte amato le donne che i cantautori ci hanno descritto nei loro album, personalmente in questo periodo piuttosto che sudare la “notte prima degli esami” andrei io a consolare “Sara” e a prendermi cura di suo figlio. Walter Gropius dice che l’architetto inizia dove finisce l’ingegnere, perché è ovvio che non basti la tecnica senza gusto estetico e sentimento. L’amore è sempre stato il centro di tutto, tanto che non ci basta viverlo nella quotidianità, ma ci serve rappresentarlo, infatti un qualunque film romantico ci fa avvertire le sensazioni provate dai protagonisti della storia.
La seconda tappa è conclusa, abbiamo capito che l’amore è il sentimento che sentiamo la necessità di ricreare.
AMORE PER IL PROGRESSO
Se vi ho convinti con l’amore per l’arte, ora cercherò di sciogliere i cuori anche dei più razionali e meno sentimentali (o meglio, quelli considerati tali): gli uomini di scienza. Anche loro (o se posso permettermi, noi) non possono fare a meno di relazionarsi con questa forza, questa accelerazione della massa umana.
“Dopamina, norepinefrina, serotonina… quando ci innamoriamo siamo una fabbrica di droghe naturali”
scrive Helen Fisher, ma anche solo cercando di dargli una definizione, o una spiegazione logica, non fa altro che esprimere il proprio amore per l’antropologia, la sua passione. Altri scienziati credono di non comprenderlo, come il chimico protagonista della canzone di Fabrizio de André che dice:
“Ma gli uomini mai mi riuscì di capire perché si combinassero attraverso l’amore”;
questa incomprensione è ciò che li spinge a cercare, sperimentare e scoprire tutto quello che hanno da offrire al mondo. E se quello che provano per la loro più grande scoperta non è amore, allora ditemi voi che cos’è. Infine, i più geniali, perché altro modo non c’è di definire Albert Einstein, si esprimono al riguardo in maniera più consapevole, dicendo:
“Io non pretendo di sapere cosa sia l’amore per tutti, ma posso dirvi che cosa è per me
[…]” e ancora
“Vi è una forza estremamente potente per la quale la scienza finora non ha trovato una spiegazione formale. […] Questa forza universale è l’amore”.
AMORE NELLE DIFFICOLTÁ
Non sono gli scienziati gli unici a sentirsi abbandonati e senza amore. La storia ci ha permesso di conoscere i più grandi pensatori pessimisti, ma questo ci permette di non sentirci soli quando anche noi ci sentiamo come loro. L’amore, quando manca, origina la tristezza.
“Non si ama finché non si soffre” (Etienne Rey)
Giacomo Leopardi, che dalla sua infinita cultura ha saputo trarre conclusioni incontestabili, è forse stata la persona più consapevole che la mancanza di amore della natura nei nostri confronti è più terribile di qualunque catastrofe. Dice:
“I migliori momenti dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che […]”.
La tristezza che ti fa gelare il sangue leggendo le sue opere è di una verità sconcertante. Lui però non si è tirato indietro, ci ha donato degli scritti magnifici, perché forse, in fondo, l’unico modo per non pensare alla mancanza di amore è concentrarsi su qualcosa e amarlo. Tutte le volte che ho letto la parola “pessimismo” studiando Leopardi, senza accorgermene, ho bilanciato la tristezza che mi suscitava con l’amore per questo autore, così tanto ammirevole.
AMORE FILOSOFICAMENTE
L’amore come mancanza nel “Fedro” e nel “Simposio”, a cui si contrappone l’erotismo come nostalgia del tempo passato per Aristofane; l’amore per Dio e da Dio di cui ci parlano Aristotele, Agostino e Spinoza; l’amore di sé dei narcisisti e dell’ego inconsapevole, analizzato dalla psicoanalisi; l’amore per la natura concreta o per l’astratto e l’inanimato; l’amore come errore, secondo Shopenhauer, contro l’amore come strumento per superare i limiti, secondo Hegel; l’amore innaturale e sbagliato di Edipo verso la madre, ma anche quello che aiuta Ettore ad abbandonare Ecuba, morendo per la sua patria. Sono troppe le definizioni che sono state date dell’amore in filosofia, e questo dimostra la natura molteplice di questo sentimento che si ritrova sotto ogni forma, modo ed espressione.
Mamma: “Ti è servito il mio consiglio, sei riuscito a produrre qualcosa di nuovo o utile per gli altri?”
“Non credo, ma ho amato provarci.”
di Luca Ruperto