Bonolis a Sanremo? Sì, ma non all’Ariston

di Elisa Pomata

-Dopo aver reso ufficiale il nuovo impegno biennale con la Mediaset, Paolo Bonolis ha risposto alle voci di corridoio che lo candidavano a possibile presentatore della nuova edizione del Festival di Sanremo.

L’OPINIONE DI BONOLIS

Il famoso conduttore ha affermato di essere interessato alla proposta, dichiarando però che “l’Ariston è un luogo troppo limitato sia in chiave scenografica che in chiave di coreografia del momento canoro. In una sede nuova lo farei, dove il linguaggio visivo diventa importante come quello ascoltato, ma all’Ariston si possono solo ripercorrere i sempiterni calli. Ed è un peccato, se avete visto l’Eurofestival ci sono possibilità di racconto della musica che l’Ariston non permette”.

ARISTON, STORIA DELLA MUSICA ITALIANA

Questa critica mossa contro il famosissimo teatro sanremese può risultare fastidiosa, ma allo stesso tempo interessante.

Lasciare il teatro dell’Ariston dopo ben 40 anni di ospitalità (anche se nel 1990 venne svolto in un’altra sede) sarebbe un duro colpo alla tradizione. Dal 1977 ad oggi centinaia di cantanti di diverse generazioni si sono esibiti su quel palco, portando a casa numerose vittorie, ma anche grandi delusioni e colpi di scena.

In quel teatro hanno ricevuto il loro premio colonne portanti della musica italiana, come Domenico Modugno, Johnny Dorelli, Gigliola Cinquetti, Massimo Ranieri, Eros Ramazzotti, Giorgia e tanti altri. Altri artisti, invece, pur non avendo vinto il Festival, hanno lasciato in eredità veri e propri tormentoni.

L’Ariston, insomma, è diventato la casa della nostra musica.

TRADIZIONE O CAMBIAMENTO?

E’ vero anche però ciò che dice il nostro caro Bonolis. Per quanto maestoso e bello possa essere l’Ariston, è comunque limitato. Lo spazio è quello che è, come del resto la struttura e la capienza del teatro. Una diversa ambientazione potrebbe donare un tocco di originalità al Festival, attraverso scenografie più coinvolgenti, e magari un corpo di ballo che renda le performance dei vari cantanti più travolgenti.

Riprendendo l’esempio di Bonolis, l’Eurofestival offre agli artisti un appoggio alla loro esibizione non da poco, attraverso effetti speciali, e coreografie.

C’è anche da dire che l’Ariston non rimarrebbe di certo inutilizzato, perchè oltre agli spettacoli interni giornalieri, ospita ogni anno il “Premio Tenco” ed il “Premio Regia Televisiva”.

A questo punto non rimane altro che stare a vedere cosa sceglieranno i dirigenti della Rai tra il mantenimento di un’antica tradizione ed un esperimento basato sul cambiamento. Ed a quel punto Bonolis deciderà.

 

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