#ZainoInSpalla/Isola d’Elba

di Caterina D’Amico

Il viaggio era iniziato verso metà mattinata, con la macchina ci eravamo diretti a Piombino, cosicchè potessimo prendere la nave e andare all’Isola d’Elba.
Era la prima volta che salivo su una nave e mi sentivo molto emozionata all’idea.
Arrivati a Portoferraio, siamo scesi a terra e con la macchina siamo andati a Portoazzurro, dove avevamo casa.
La sera, dopo esserci sistemati e aver cenato, io e la mia amica avevamo brillantemente pensato di passare la notte sveglie, ma, nonostante le chiacchere e gli esercizi di matematica, il sonno ci vinse ugualmente.

PORTOAZZURRO
Il giorno dopo,la mia amica, che era già venuta qui in vacanza più volte, mi portò a fare un giro turistico per Portoazzurro, un paesino non molto grande, ma molto carino ed accogliente. Mi mostrò le spiagge, il centro del paese, il porticciolo e mi fece conoscere molte nuove persone. Il pomeriggio andammo al mare nella spiaggia – a detta della mia amica la più bella – chiamata la “Pianotta”, una piccola spiaggetta di ghiaia, non tanto grande, ma comunque abbastanza affollata, che offre diversi tipi di svago: c’era chi giocava a palla, chi con il fresbee, chi si faceva una semplice nuotata, chi invece si immergeva ad esplorare il fondale, chi invece, sfortunato, aveva un incontro ravvicinato con qualche medusa.
I primi due giorni restammo a Portoazzurro, continuando a passare giornate intere al mare.

PORTOFERRAIO/LE GHIAIE
Il lunedì successivo al nostro arrivo sull’isola, decidemmo di andare in una delle spiagge – così dette bianche – di Portoferraio quella de “le Ghiaie”, chiamata così per via dei sassi bianchi che la caratterizzano. Partimmo nella mattina, insieme ad una famiglia di amici, ed arrivammo a destinazione giusto per l’ora di pranzo.
Nel pomeriggio, io e la mia amica decidemmo di esplorare il fondale che si scoprirà essere pieno di foreste di alghe e pesci di vario genere.
La sera facemmo ritorno a Portoazzurro, dove restammo anche il giorno seguente.

UNA GITA PIOVOSA
Due giorni dopo la gita a Portoferraio, decidemmo di approfittare della giornata di sole per andare a Seccheto. Arrivammo in spiaggia sempre per l’ora di pranzo, così, dopo aver mangiato, ci godemmo un veloce bagno. La nostra gita sembrava essere, però, minacciata dal maltempo, infatti, dopo poche ore dal nostro arrivo, aveva iniziato a piovere. Decidemmo allora di spostarci a Marina di Campo, ma anche lì la pioggia non accennava a smettere. Girando un po’ in macchina, arrivammo a Procchio, quando finì di piovere. Quest’ultimo è un paesino veramente piccolo, ma al suo interno vi è una gelateria che prepara uno dei gelati più buoni mai mangiati, sia con gusti classici che più particolari, ricordo che se non fosse stato per la mancanza di facoltà ne avrei mangiati in quantità.

LA CALETTA DI BARBAROSSA E LA SPIAGGIA DI REALE
La vacanza stava ormai giungendo al termine e così io, la mia amica e mio fratello decidemmo di voler passare un pomeriggio un po’ diverso: in un libro raffigurante tutte le spiagge dell’Isola d’Elba, tra le spiagge di Portoazzurro c’era la foto di una piccola insenatura chiamata “la Caletta di Barbarossa”. Mio fratello, poichè aveva insistito tanto sull’andarci, alla fine, era riuscito a convincermi, così ci facemmo indicare a grandi linee come arrivarci e, seguendo un sentiero, ci avventurammo alla ricerca della cala. Dopo aver sbagliato strada un paio di volte, riuscimmo a raggiungere la spiaggia di “Reale”, dove ci concedemmo un bagno per riposarci dalla camminata. In tutto questo, però, c’era un problema: la strada per la caletta finiva lì, nessun sentiero, nessuna indicazione ci suggeriva come poterci arrivare. Dopo un continuo girare e rigirare, decidemmo di tornare indietro, siccome l’ora passava e si stava facendo tardi. Solo più tardi scoprimmo che la “Caletta di Barbarossa” si raggiungeva soltanto a nuoto, dalla spiaggia di “Reale”, appunto.

LACONA
Ultimo giorno di vacanza, le ultime ore prima di dover tornare a casa.
Il programma della giornata era quello di passarla alla spiaggia de “la Paulina”, che però, a causa di una mareggiata, era diventata poco confortevole. Alla fine, sotto il consiglio del fratello della mia amica, decidemmo di andare alla spiaggia di “Lacona”: una spiaggia immensa e con il livello dell’acqua che rimaneva basso per molto, si poteva camminare a lungo e continuare a toccarci perfettamente, persino io e la mia scarsa altezza non abbiamo riscontrato alcun tipo di problema, al contrario.
Passiamo l’intera giornata in questa bellissima spiaggia, quando però arrivò l’ora di dover andare a prendere la nave.
Recuperai le mie cose ed andai con i miei genitori a prendere la nave. Ritornammo a casa dopo una vacanza davvero stupenda.
Dal parapetto della nave mi voltavo a guardare l’isola che lasciavo con già un po’ di nostalgia dei luoghi visti e delle persone conosciute.

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