#ZainoInSpalla: il Perù

di Camilla Groppo
-Un viaggio può iniziare per tanti motivi: la voglia di staccare un po’, magari godendosi il relax in un resort in alta stagione o per trascorrere un post maturità diverso dal solito, ad esempio visitando l’Europa in treno. Il nostro è iniziato perché avevamo un sogno da realizzare.

Tra tutti i tipi di viaggiatori che esistono noi siamo i classici turisti “zaino in spalla” e ai costosi resort sulla spiaggia preferiamo le vacanze intense, quelle in cui ti fermi solo una o due notti nello stesso posto, immergendoti totalmente nella cultura e nelle usanze del posto.
La nostra meta, questa volta, è il Perù.
Le influenze della civiltà Inca, i colori e i profumi di questo paese ci avvolgono come mai nessun posto aveva fatto prima. Le mete popolari come Lima, la capitale, non potevano di certo mancare. La vita frenetica di questa città ci travolge e ci porta con sé, ma non fa comprendere a fondo la particolarità del Perù.
La nostra prima vera meta è l’oasi di Huacachina, un piccolo paese formatosi intorno ad un lago nel deserto, circondato da altissime dune di sabbia bianca che cambiano la loro posizione a seconda del vento. Proprio come un vero deserto è totalmente disabitato e attraversato solo da chi lo conosce come le proprie tasche a bordo di altissimi cammelli.
A bordo di una Dune Buggy verde e viola ci cimentiamo nello sport tipico del posto: il sandboarding. Se pensavate di essere i maghi dello snowboard vi sfido a provare il sandboard, in mezzo al deserto con 38 gradi di temperatura.
Facendo tappa ad Arequipa, la seconda città più grande del Perù, ci dirigiamo verso la valle dei Condor che si trova ad una discreta altitudine sopra al livello del mare, ma fortunatamente i peruviani hanno un loro modo per curare il mal di montagna: le foglie di Coca, che sono, a dispetto di ciò che si pensa, un rimedio eccellente per non soffrire l’altitudine o per curare altri piccoli fastidi come emicrania e mal di stomaco.
Arrivati sulla sponda del lago Titicaca, ci imbarchiamo. Il lago è il più alto specchio d’acqua navigabile del mondo, si trova tra Perù e Bolivia e fa parte di una riserva protetta. Caratteristici di questo lago sono i lamantini, animali simili alle foche che amano prendere il sole sugli scogli e farsi ammirare dai turisti.
La piccola barca ci porta fino alle isole degli Uros, isole artificiali interamente costruite con canne di totora (che cresce naturalmente sulle sponde del Titicaca) che galleggiano sull’acqua. Le isole ospitano tradizionali villaggi e sono ancorate al fondo del lago. Si alzano e si abbassano seguendo il livello dell’acqua e i loro abitanti sono in grado di scioglierle e farle spostare se necessario.
Giungiamo quindi finalmente sull’isola in cui trascorreremo la notte: Amantanì. Situata nel versante peruviano del lago, l’isola ha una forma circolare e presenta solamente due alture chiamate Pachamama (madre terra) e Pachatata (padre cielo). Ospitati da uno dei piccoli nuclei familiari locali, ci viene mostrato il nostro alloggio: una stanza di fango e totora sospesa a 7 metri da terra e sorretta da una struttura formata da 4 lunghi tronchi di legno piantati nel terreno. Il bagno, ovviamente, non esiste. I servizi sono in giardino e, in camera, ci portano gentilmente una padella a testa (e non quella per cucinare). Tralasciando la nottata burrascosa e la sensazione di mal di mare costante dovuta alle continue oscillazione della casa, il posto è molto accogliente. Gli abitanti danno una festa in nostro onore e ci chiedono di costruir loro un Pachamama, ovvero una piccola torre di pietre che loro utilizzano come simbolo di devozione alla madre terra.
Come poteva mancare, come ultima meta, la suggestiva Machu Picchu? Ormai rovinata dall’incredibile numero di affluenze giornaliere, Machu Picchu è un sito archeologico Inca, famoso per il mistero che si nasconde dietro alle massicce rocce che compongono le antiche abitazioni.
Affianco al sito si erge un monte: il Huayna Picchu. Il suo nome significa “giovane vetta”, probabilmente perché, per arrivare in cima, serve il fisico di un ventenne. La scalata è degna di un alpinista e la discesa è forse ancor più ardua, ma non temete, potrete reggervi agli appositi sostegni!
 
Questa è solo la prima delle tante storie #ZainoInSpalla che vi racconteremo. Se siete appassionati di viaggi continuate a seguirci e ne vedrete delle belle!