ABORTO/Negli Stati Uniti potrebbe tornare illegale: ecco perché

L’interruzione di gravidanza è legale da quasi cinquant’anni.

Il 22 gennaio 1973 la Corte Suprema degli Stati Uniti affronta il caso di Roe contro Wade, che vede una donna alla sua terza gravidanza contro lo stato del Texas. In difficili condizioni economiche e sociali, Norma McCorvey, alias Jane Roe, desidera vedersi riconosciuto il diritto ad abortire. La sentenza è a suo favore, segnando la legalizzazione dell’interruzione di gravidanza negli Stati Uniti.

Otto Stati americani hanno limitato questo diritto nell’ultimo anno.
Secondo la legge, tutti gli Stati americani devono applicare le direttive emanate dalla Corte Suprema, è comunque lasciata loro una certa libertà nel decidere in che modo metterle in atto. Ad esempio, nello stato di New York sono permesse interruzioni di gravidanza fino al nono mese in caso di gravi problemi fisici della madre o del figlio. Alcuni paesi più conservatori, invece, tendono all’opposto. L’Ohio, infatti, ha recentemente passato una legge che renderebbe la procedura illegale già dal momento in cui fosse possibile riconoscere il battito cardiaco fetale.

 

Una legge vieta l’aborto quando la donna potrebbe non sapere ancora di essere incinta.
Si chiama Fetal Hearbeat Bill ed è stata proposta non solo in Ohio, ma in altri 12 stati, ad oggi approvata da 4 di questi. Il battito fetale può essere riconosciuto dopo sole 6 settimane dal concepimento e secondo questa legge, una volta che questo fosse rintracciato, non sarebbe più possibile interrompere la gravidanza.
In altre parole, dopo un ritardo di un paio di settimane del ciclo mestruale: qualcosa di molto comune e che non fa necessariamente pensare ad una gravidanza.
È quindi probabile che una donna scopra di essere incinta dopo aver superato il lasso di tempo permesso per legge, trovandosi quindi preclusa la possibilità dell’aborto.

 

Uno stupratore farebbe meno anni in carcere della sua vittima, se questa decidesse di abortire.
Secondo la legge appena passata dall’Alabama l’interruzione di gravidanza è illegale senza eccezioni, neanche per le vittime di stupro. Che un uomo abbia usato violenze su una donna, o anche una bambina, poco importa. Se questa rimanesse incinta, non ci sarebbe alcun modo di aiutarla.
La pena prevista per una persona che cerca di abortire e per il medico che svolge la procedura ammonta a 99 anni di carcere. Negli stati in cui la pena di morte è ancora legale anche questa potrebbe essere una sentenza possibile, in quanto l’aborto verrebbe considerato come vero e proprio omicidio.

 

L’aborto potrebbe diventare illegale in tutti gli Stati Uniti.
Dall’elezione del presidente Trump questa non sembra più una possibilità così irrealistica. Ad avere l’ultima parola è infatti la Corte Suprema, un collegio di nove giudici. Man mano che uno di questi va in pensione, viene rimpiazzato da un altro membro scelto dal presidente degli Stati Uniti al momento in carica.
Donald Trump ha sempre detto chiaramente di voler scegliere per il ruolo delle figure pro-life, che condividessero le sue idee riguardo all’interruzione di gravidanza.
Dal 2017 sono stati scelti due nuovi membri: Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh. Il secondo, che è stato per diversi mesi sulla bocca di tutti gli statunitensi, era stato accusato di molestie sessuali verso una donna diversi anni prima della sua elezione.
Se venisse chiesto alla Corte di riesaminare il caso di Roe contro Wade, è molto probabile che la maggioranza voti per il suo annullamento e che quindi la sentenza venga ribaltata, rendendo l’aborto di nuovo illegale.