FRANCIA ITALIA/Uno scontro sulla pelle dei più deboli
La Francia sul tema delle migrazioni ne sa qualcosa; infatti la potenza europea aveva già avuto degli aspri riscontri con altri paesi limitrofi, prima tra tutte l’Inghilterra; basti ricordare, infatti, la strage, post-Brexit, che si è consumata proprio nel bel mezzo del canale che collega i due paesi: la Manica; qui morirono 28 persone di queste tre bambini e una donna incinta; la strage fu documentata da una delle vittime, la ventiquattrenne, Maryam Nuri Mohamed Amin; questa infatti, prima di annegare nel gelido stretto, aveva scritto, via Snapchat, al fidanzato; avvertendolo con parole che, in quel momento più che mai, lasciavano trasparire il dolore e la pressione provati da Maryam : “Il gommone si sta sgonfiando e stiamo cercando di togliere l’acqua: qualcuno verrà a salvarci?”.
L’ITALIA
L’Italia, d’altro canto, con i suoi diversi porti e centri d’accoglienza, tra cui Lampedusa, situati soprattutto nel sud della penisola, accoglie ogni anno migliaia, se non decine di migliaia, di rifugiati.
L’ACCADUTO
In seguito alla decisione italiana in merito alla chiusura dei porti (che impedisce così l’approdo dell’Ocean Viking), definita dal ministro Macron incomprensibile e disumana, la Francia promette una ritorsione inflessibile e durissima; sceglie dunque di sospendere l’accoglienza di ben 3.500 migranti dall’Italia, posizionando, inoltre, più di cinquecento agenti sul confine con Ventimiglia.
Roma giudica l’intervento francese come anch’esso incomprensibile e sproporzionato; giustifica infatti la sua azione, chiarendo: “L’Italia ha accolto decine di migliaia di migranti, loro appena alcune centinaia”.
Dall’altra parte il ministro dell’interno francese, Gérald Darmanin, spiega che L’Italia, in quanto paese più prossimo all’ Ocean Viking, aveva il dovere di aprire i suoi porti, aggiungendo successivamente che, la penisola è il primo beneficiario del meccanismo di solidarietà europeo per i ricollocamenti.
IL PIANO DEL GOVERNO
il 25 ottobre 2022 la neopresidente del governo, Giorgia Meloni dichiarava di voler rendere la sicurezza un tratto distintivo del nuovo governo. A oggi le sue intenzioni non sembrano essere cambiate.
Giorgia Meloni, supportata Matteo Salvini e Matteo Piantedosi entrambi, ministri del nuovo governo, intende infatti adottare delle contromisure a sfavore di tutte le organizzazioni non riconosciute dalla centrale di soccorso marino di Roma.
Inoltre verrà instaurato un meccanismo di “selezione” nella gestione degli sbarchi, i soggetti che avranno la precedenza nello sbarco saranno le donne in gravidanza, i bambini, i malati e gli anziani.
Intanto il ministro degli interni Matteo Piantedosi, e i ministri degli interni di Malta, Cipro e Grecia hanno stipulato una dichiarazione congiunta nella quale si chiede all’Unione Europea maggior sostegno e dove si evidenzia come il il meccanismo di ricollocamento temporaneo e volontario non abbia dato i risultati sperati.
NUMERI O PERSONE
Al momento le due potenze europee, Italia e Francia sono impegnate a discutere sul futuro dell’immigrazione all’interno dei propri confini, ma già da molto tempo centinaia di uomini, donne e bambini perdono la propria vita nel tentativo di fuggire dal proprio paese in cerca di una vita migliore.
Per la precisione, secondo L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) la stima di persone che hanno perso la vita nel 2021 è di circa 3000,il doppio rispetto all’anno precedente.
Le domande che sorgono spontanee in questi casi sono diverse: Quando e perché questi migranti sono percepiti da noi come esseri umani, con una propria storia personale e un destino di cui ci importa? Quando e perché invece sembrano diventare solo numeri, frammenti di una notizia come le altre e diventiamo indifferenti.
Quando arriverà il giorno in cui invece di 3000 morti avremo 3000 persone perfettamente integrate all’interno della nostra società? Ma soprattutto quanto tempo ci vorrà perché esse vengano riconosciute cittadine del luogo in cui vivono,senza che loro e i loro figli subiscano discriminazioni?
LA RISPOSTA DELLA FRANCIA
Dopo aver accolto, nella città di Tolone, la nave Ocean Viking, il governo francese ammonisce l’Italia ancora una volta motivando:” Per il governo francese, questo rifiuto di Roma è un rifiuto degli accordi europei sull’accoglienza dei migranti, e va sanzionato.”.
Forte è, inoltre, il commento del portavoce francese: Olivier Véran, questi infatti punta il dito al governo italiano, accusando: “l’Italia è perdente, siccome dispone normalmente di un meccanismo di solidarietà europeo, infatti un gran numero di paesi, in particolare Germania e Francia, si impegnano per recuperare dal territorio italiano gli stranieri che vi sbarcano.”.
Importante è anche la sorveglianza militare, posta sul confine con l’Italia, dalla Francia; dapprima, come abbiamo già visto in precedenza, formata da cinquecento poliziotti francesi, per poi ora minacciare di accrescere ulteriormente.