“Ma dove vivi, su Marte?” fra non molto sarà possibile rispondere di sì!

Le abitazioni Marsha

Il concorso indetto dalla Nasa qualche anno fa, la 3D Printed Habitat Challenge, durante cui diciotto team hanno progettato abitazioni al fine di ospitare gli astronauti su Marte, ha individuato finalmente il design vincitore: Marsha. 

La struttura, stampata in 3D a forma di vaso, verrà creata da robot che sfrutteranno il basalto estratto dal terreno e una bioplastica ricavata precedentemente dal nostro pianeta con l’obiettivo di stampare in trenta ore un edificio di ben quattro piani dotati di magazzino, laboratori, sanitari, sale ricreative e addirittura palestre!

Problemi marziani

Ma prima di preparare le valigie, dobbiamo valutare alcuni problemini in cui potremmo incorrere. Primo problema cui far fronte è un’eccessiva esposizione alle radiazioni che potrebbero favorire negli astronauti uno sviluppo di cellule tumorali. Anche la gravità rappresenterebbe un potenziale pericolo poiché, essendo un terzo di quella terrestre, non ne conosciamo gli effetti sul corpo umano. Acqua e alimenti sarebbero assai difficili da reperire: Marte è più arido del deserto del Sahara e ricevere rifornimenti di cibo dalla Terra risulterebbe troppo complesso. Un altro rischio in cui potremmo imbatterci sono le particelle dell’ossido di ferro, la ruggine, abrasive e nocive per la salute degli astronauti. 

Il contributo italiano

Anche l’Italia, nel suo piccolo, ha contribuito a perfezionare gli studi riguardanti il Pianeta Rosso. Infatti, per il programma Mars Sample Return della Nasa, che intende portare sulla Terra un campione del suolo marziano, lo scorso febbraio è atterrato su Marte il Perseverance rover, i cui bracci sono stati realizzati da gruppo Leonardo, un’azienda italiana di robotica spaziale. 

Tutti pronti per andare su Marte?