TRUMP VOLTA PAGINA/E annuncia un tavolo di pace con l’Iran

Dopo l’attacco missilistico iraniano contro le forze americane in Iraq di questa mattina, si attendeva con ansia una risposta ufficiale dagli Stati Uniti, che è da poco arrivata sotto forma di discorso da parte dello stesso presidente Trump.

Egli ha prima di tutto smentito le notizie secondo le quali le vittime dell’offensiva nemica fossero alcune decine; una fake news riportata dai giornali iraniani e subito dopo diffusa come vera nel resto del mondo. Secondo le stime americane nessun soldato o civile ha perso la vita durante l’attacco.

”Suleimani aveva le mani sporche di sangue sia americano che iraniano; sarebbe dovuto essere ucciso già molto tempo fa”
Il presidente prosegue giustificando l’impresa americana causa di questi giorni di tensione, durante la quale il leader delle forze iraniane è stato ucciso da un drone statunitense.
Annuncia inoltre la decisione di fissare pesanti sanzioni economiche a seguito del ripetuto comportamento belligerante dell’Iran sotto la guida di Khamenei.

“Invece di dire grazie, hanno urlato Morte all’America!
Passa poi a incolpare il suo predecessore, Barak Obama, per la politica estera che aveva portato al pagamento di un’ingente somma di denaro alla forza nemica.
Il popolo iraniano, afferma Trump, non solo non ne era stato grato, ma aveva anche ulteriormente coltivato il suo odio verso gli USA.
I soldi, poi, sono stati utilizzati per finanziare l’offensiva contro lo Yemen, la Siria, il Libano e, questa mattina, contro le stesse forze americane in Iraq.

“Il regime ha ucciso più di mille persone durante le numerose proteste che stanno avendo luogo in tutto l’Iran”.
Prosegue il presidente, dipingendo un quadro ben diverso da quello a cui siamo stati abituati nei giorni precedenti, rappresentante quindi solo una minoranza di cittadini all’interno dei territori iraniani. Sono notizie attendibili infatti quelle che affermano che il generale Suleimani avesse una percentuale di apprezzamento di più dell’80%, come testimoniano le migliaia di persone riunitesi nelle piazze per celebrare il lutto per la sua perdita.

Il leader conclude rimarcando la crescente forza degli Stati Uniti, che hanno da poco raggiunto l’indipendenza per quanto riguarda le fonti di energia — annullando quindi la necessita di acquistare gas e petrolio dall’Oriente, compreso l’Iran — e le cui forze militari sono le più potenti al mondo.
Un modo, insomma, per ricordare ancora una volta quanto gravi potrebbero essere le conseguenze di un eventuale conflitto.
È infatti questo il più probabile motivo per cui lo scontro si è esaurito così velocemente: mettersi contro una potenza come quella statunitense è un grande azzardo che, fortunatamente, pochi rischierebbero di commettere.

Lasciano infine sorpresi le ultime parole di Trump, che si augura un futuro di pace e prosperità per l’Iran, che “potrebbe essere una grande nazione grazie al suo enorme potenziale che resta ignorato”.
A patto, ovviamente, che non tenti più di farsi valere contro la potenza americana.

Che si tratti davvero della fine di questa preoccupante vicenda?
Probabilmente sí. Come afferma lo stesso Trump, infatti, voltare pagina sarebbe “la cosa migliore per entrambe le parti coinvolte, e per il mondo intero”.