CORONAVIRUS/Panico ingiustificato?

In questi giorni, a causa dell’emergenza coronavirus, tutte le farmacie italiane sono state assaltate, gli oggetti più ricercati sono state le mascherine e l’amuchina, che attualmente viene venduta a prezzi esorbitanti su Internet.
I vari supermercati Italiani hanno dovuto fronteggiare ondate di clienti, che facevano le scorte in caso dovessero rimanere chiusi in casa, e altrettanti che spaventati dall’ idea di non trovare più alcuni alimenti si sono fiondati con violenza sugli scaffali. A Genova è successa la stessa cosa, solo che grazie alla nostra qualità che ci contraddistingue, ovvero l’essere parsimoniosi, sono finiti solamente gli alimenti in offerta.
Questo caos che si sta generando in Italia sta creando due fronti di pensiero: la prima sostiene che tutto ciò sia un allarmismo ingiustificato, causato anche dalla stampa, l’altro ritiene che sia corretto prepararsi al peggio, dato che nel caso in cui molte persone si ammalassero, gli ospedali rischierebbero di collassare, creando il panico generale.
Ci sono molte opinioni differenti anche riguardo alla chiusura delle scuole, che in tutta Italia è stata prolungata fino al tre aprile.
Alcune polemiche sono nate dal fatto che molti proprietari di seconde case lombardi e emiliani sono scesi in Liguria, rischiando di infettare una regione, che tranne nel caso di Alassio, è rimasta più esterna a questo problema; è importante l’esempio della signora di Piacenza, che è stata trovata positiva al test mentre soggiornava a Rapallo.
In tutta Italia si stanno adottando grandi misure di prevenzione verso il coronavirus, è un allarmismo inutile? O queste mosse ci potrebbero salvare da una malattia molto pericolosa? Infine è giusto ospitare persone che arrivano da situazioni dove è presente una grande quantità di contagiati? Oppure no?