CAMOGLI/Crolla il cimitero e le bare finiscono in mare

Il 22 febbraio di quest’anno si è avverata l’ennesima tragedia annunciata: una parte del cimitero del comune di Camogli (GE) è crollata, finendo in mare.

Quest’avvenimento era temuto in quanto lungo quel tratto di costa le frane si erano intensificate a causa dell’erosione marina. Le autorità locali avevano cercato di intervenire per provare a mettere freno a questo pericolo, ma purtroppo non è stato possibile evitare il disastro. Immediatamente dopo sono intervenuti i sommozzatori e i vigili del fuoco per recuperare i feretri caduti in mare, ma saranno necessari giorni affinché questo si riesca a realizzare, perché si sono inabissate ben 200 bare e il punto di costa da esplorare non è semplice.

Questa tragedia rimette sotto i riflettori un problema che riguarda molte zone in Italia, un Paese con un tipo di territorio spesso friabile che, dopo decenni di cementificazione selvaggia e sconsiderata, si ritrova a pagare un prezzo davvero esorbitante a scotto degli errori commessi da chi ha pensato al guadagno facile senza tutelare né il paesaggio né la natura stessa. Gli attuali membri delle amministrazioni locali cercano da tempo di combattere quello che i mutamenti climatici hanno velocizzato e addirittura fatto ripetere quasi ogni anno ormai: forti piogge per giorni e giorni, mareggiate intense sono nemici molto difficili da combattere.

Anche recuperare i cadaveri, ormai spostati dalle ccorrenti, non sarà uno scherzo; col trascorrere dei giorni la possibilità che essi percorrano diversi chilometri è davvero reale. Forse questo riuscirà a far riflettere tutti noi su come reagisca la natura dopo che non l’abbiamo rispettata a dovere.

CAMOGLI/Crolla il cimitero e le bare finiscono in mare

CONGO/Continua la striscia di sangue