SOLITARIA LIBERTÀ/Il cortometraggio di uno studente del Da Vigo

Lorenzo Crovo è un giovane studente del Da Vigo, frequenta l’ultimo anno del liceo  linguistico .

Oggi  molti studenti anche abbastanza vicini alla maturità non hanno progetti per l’avvenire e non sanno rispondere alla fatidica domanda : ” Cosa vuoi fare da grande ? ” che per lo più non è affatto semplice, perché è quel grande passo che ti cambia la vita e ti fa diventare adulto, invece lui si distingue, ha  le idee ben chiare riguardo al suo futuro e alla sua carriera, infatti spinto dalla sua grande passione per la recitazione ha creato, con l’aiuto del suo papà per la ripresa video, il suo primo cortometraggio ( disponibile su YouTube ) intitolato “Solitaria Libertà” .

Tratta un tema molto sottovalutato ma importante, la solitudine, secondo lui da un malessere può accendersi una piccola fiamma di benessere che aiuta a crescere e a diventare più forti e pronti ad affrontare la vita .

Cosa vuoi diventare da grande ? 

Per quanto riguarda la mia carriera la strada che voglio perseguire è quella di fare l’attore, invece riferendomi in particolare alla mia persona vorrei estendere la possibilità di ispirarmi a qualcosa di mio, mi piacerebbe aggiungere giorno per giorno un tassello emotivo, un bagaglio culturale di esperienze e di ricordi sempre più grande e conoscere più sfumature delle emozioni che mi permetteranno di affrontare la vita  e migliorarmi come  persona.

Hai delle figure a cui ti ispiri? 

Mi ha colpito molto il discorso che fece Matthew McConaughey nel 2014 quando vinse l’Oscar come miglior attore protagonista per il film Dallas Buyers Club, egli disse che la figura che più l’ha ispirato è lui stesso in proiezione nel futuro, ovvero immaginare una versione di me stesso tra dieci anni che sia migliore di quella attuale, in modo tale da sentirmi sempre ispirato a migliorarmi per raggiungere quella figura, che però sono convinto non acquisirò mai, per la mia costante ricerca della perfezione e per il volermi migliorare ogni giorno sempre di più.

Com’è nata la passione per la recitazione?

Devo essere sincero è nata completamente per caso, forse il primo accenno di teatro è sorto in terza media, con uno spettacolo e sentendomi a mio agio ho pensato : “Perché non provare?”
Da lì è iniziata la mia passione, ho sentito un bisogno talmente forte che non ho potuto reprimere, così in terza liceo ho iniziato il corso di teatro della scuola, che purtroppo per mancanza di tempo e questioni logistiche impedisce la totale ricerca della vera essenza del teatro che poi ho percepito con la mia attuale compagnia. Infine un insieme di riscontri positivi e piccole cose mi hanno fatto capire di voler continuare a perseguire e lottare verso questa strada.

Com’è nata l’idea di fare un cortometraggio? 

È nata totalmente d’istinto, ho sentito il bisogno di raccontare quella sensazione che mi premeva da dentro, mi piace molto scrivere, nelle note del telefono avevo già delle piccole idee che in seguito ho messo insieme, mentre le altre mi sono venute iniziando il cortometraggio stesso, invece per quanto riguarda i monologhi li ho scritti di getto, sentivo la necessità di esprimere il mio parere sulla concezione della solitudine legata alla libertà  e l’ho colmata.

Cosa vuoi trasmettere?

Forse è troppo poetico ma riassume la mia intenzione, il cortometraggio è un’ode alla vita, in qualsiasi momento è bene godersela, anche se può portare disagio o addirittura creare una situazione di malessere interiore, è necessario imparare a tramutare l’esperienze peggiori in altre migliori per trarre da queste, vantaggi che possono aiutare sia nella propria vita che in quella degli altri.

Perché hai scelto il linguistico al Da Vigo? Come ti sei trovato?

Alle medie mi piaceva studiare le lingue, mi affascinava parlarle e mi attirava tedesco così ho scelto il linguistico e non me ne pento, se tornassi indietro probabilmente farei la stessa scelta, anche se forse il classico mi avrebbe dato qualche conoscenza culturale teatrale in più .
Potendo testimoniare solo per l’esperienza del Da Vigo mi sento di dire che offre numerose opzioni per la vita e possibilità per il futuro a livello globale.
Mi sono trovato molto bene non solo per il rapporto con i compagni ma soprattutto per quello con i professori e per l’ambiente scolastico che è molto familiare e disponibile.

 

Bisogna imparare a trarre ispirazione da questo ragazzo che a soli diciotto anni non solo ha un bel prospetto per il futuro ma cosa più importante non si arrende e decide di combattere per i propri sogni.
Alla fine la vita è un lasso di tempo troppo breve per essere triste e come Lorenzo ci ha fatto capire con il cortometraggio non è importante quante esperienze brutte viviamo ma è quante di queste ne riusciamo a tramutare in belle, crescendo e imparando dai nostri errori .