TERRITORIO/Il mondo dell’arte ai tempi del COVID-19

La pandemia causata dal COVID-19 ha messo in ginocchio molte realtà lavorative. Una delle più colpite è stata quella dell’arte: infatti sono stati sospese tutte quelle attività come i concerti, gli spettacoli teatrali e le mostre.

Ci siamo domandati quale fosse il reale impatto che le restrizioni hanno provocato all’economia legata all’arte e se ci fossero dei modi per continuare a lavorare in maniera alternativa in questo settore. Per capire ciò abbiamo chiesto la testimonianza di tre persone che hanno un impiego in questo mondo: Michele Camusso, che di professione fa il pittore, David Beronio, direttore artistico della “Compagnia Teatro Akropolis, e Dario Bonucelli, che è un pianista.

Quali sono le conseguenze delle restrizioni dovute al COVID-19 nel mondo dell’arte?

Il mondo della musica classica aveva da tempo un’affluenza ridotta, ma le restrizioni dovute alla pandemia hanno peggiorato la situazione.

Per quanto riguarda il mondo della musica, dato che sono state chiuse le sale da spettacolo e i teatri, si sono dovuti annullare, non senza polemiche, i numerosi e bellissimi concerti dal vivo e i festival. Per l’arte non sono stati creati particolari incentivi per far apprezzare maggiormente al pubblico il nostro patrimonio culturale; inoltre non è stata promossa adeguatamente l’onda rivoluzionaria dei giovani, portatori di idee originali e innovative. Il teatro è stato penalizzato dalle prenotazioni online, dagli ingressi scaglionati e dal numero di spettacoli ridotti, ma, soprattutto, è stato privato delle componenti di cui per natura ha bisogno: la prossimità e il contatto fisico.

Hai trovato un modo alternativo per esprimere la tua arte?

Coloro che lavorano in questo settore hanno cercato soluzioni al fine di far comprendere il ruolo civile e sociale che da sempre occupa l’arte, nonostante questo sembri un mondo inesistente agli occhi di chi di dovere.

Michele Camusso ci ha spiegato che ha sperimentato piattaforme create appositamente per vendere opere d’arte, senza riscontrare successo. Non avendo la possibilità di vedere il quadro dal vivo, l’opera viene sminuita ad una semplice fotografia, tralasciando così il processo di lavorazione e le tecniche applicate per raggiungere il risultato.

Dopo la chiusura delle sale la compagnia teatrale ha dovuto fare a meno della presenza del pubblico, organo fondamentale delle arti per la scena. Per questa ragione il festival “Testimonianze ricerca azioni”, giunto ormai all’undicesima edizione, si è svolto sulle piattaforme digitali. La scelta è stata quella di non proporre online gli spettacoli, ma di mettere al centro gli artisti per aprire una nuova prospettiva sulla conoscenza del racconto e della creatività.

Per continuare l’attività il pianista Dario Bonucelli ha programmato lezioni online per i suoi allievi, dove, seppur in maniera difficoltosa, tutti si sono impegnati a mantenere l’allenamento. Sul sito gpmusica.info sono reperibili i concerti trasmessi in streaming a dicembre e un calendario dell’avvento musicale, dove è assegnato un brano ad ogni giorno.

Come ha risposto il pubblico?

Nel caso del pittore la clientela affezionata continua a mantenere il contatto. Sa che le emozioni che vogliono essere trasmesse sono reali ed in questo modo si sono creati legami di empatia tra artista e fruitore.

La divulgazione forzata attraverso internet risulta però un ostacolo. La lontananza fisica dall’opera non può essere sostituita dalle tecnologie. Per apprezzare un quadro è necessario “viverlo” attraverso tutti i sensi e nulla potrà mai rimpiazzare la visione dell’opera in presenza.

Per quanto riguarda le esibizioni proposte sulle piattaforme dal Teatro Akropolis, i risultati non hanno esitato ad arrivare. Il festival ha ottenuto 7000 visualizzazioni con un significativo aumento della platea dall’estero.

Grazie alla partecipazione degli studenti del liceo Klee Barbino di Genova, è nata la pagina Instagram @akropolisforreal, dove sono disponibili alcuni degli elaborati prodotti durante i laboratori.

Il pubblico dei concerti ha risposto bene ed ha mantenuto l’interesse per la musica classica, utilizzando il web per continuare a seguirla. Malgrado ciò, la speranza è che una volta finita l’emergenza il pubblico ritorni a frequentare i teatri, perché, nonostante tutto, rimane il miglior modo per ascoltare musica dal vivo.

Ritieni che questo isolamento forzato abbia influenzato sulla tua creatività? In che modo?

Michele Camusso ha affermato che, purtroppo, la pandemia ha reso evidente il fatto che non c’è la voglia di migliorarsi da parte delle persone; quindi lui ha visto una diminuzione della sua creatività, poiché si sta domandando se voglia effettivamente comunicare i propri sentimenti a persone che poi lo potrebbero riempire di insulti e odio.

David Beronio ha affermato che non vede l’ora di tornare a poter rappresentare i propri spettacoli a teatro, poiché pubblicare la scena su internet non salvaguarda tutta la complessità delle relazioni che la performance implica.

Dario Bonucelli ritiene che la propria creatività non sia variata in questo periodo, perché si è dedicato ai propri studenti e ai suoi progetti futuri. Ha dovuto affrontare dei problemi dal punto di vista tecnico e muscolare, perché impiega molto più tempo a preparare le sue lezioni online rispetto a quelle in presenza, quindi non ha più tanto tempo da dedicare allo studio del pianoforte.

 

Da queste differenti situazioni si può evincere come ogni persona reagisca in modo completamente diverso ad un periodo complicato come quello che stiamo vivendo noi.

Il nostro augurio è che, una volta terminata la pandemia, si possa apprezzare maggiormente il teatro, da sempre luogo dei mondi sconosciuti, delle passioni, delle commedie e delle tragedie; riscoprire la bellezza della musica dal vivo, che inizia dove termina il potere delle parole, e ammirare di più i luoghi di cultura, dove l’arte comunica ed emoziona in ogni sua forma.

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