21 grammi di felicità

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di Elisa

“Non ti drogare perché fa male”. Questo ci dicono i genitori quando arriva il momento del famoso discorsetto che fa annoiare sempre i figli. Infatti questi ultimi spesso liquidano i “fastidiosi” mamma e papà con un “si, tranquillo, non farò mai queste stupidaggini” pensando in realtà che esagerino e che siano solo iperprotettivi.

Purtroppo, invece, questo non è per niente vero. Infatti l’uso di droghe, che siano esse pesanti o meno, causa terribili effetti sul corpo anche dopo anni che si ha smesso. Alcuni dei quali non sono molto conosciuti. Ad esempio non tutti sanno che l’assunzione di droghe può causare ansia, asma, carie, crampi per arrivare addirittura a cardiopatie.
È interessante anche il fatto che quelli elencati sopra sono solo una minima parte di tutti i danni che provocano in realtà le droghe.
Altrettanto curioso è che l’età in cui si fa abuso di stupefacenti, sorprendentemente, spazia dai 15 ai 64 anni. Sono dati davvero sbalorditivi perché di solito quando si assumono certe sostanze è perché non ci si sente a proprio agio o comunque si vive una situazione molto scomoda e risulta davvero strano pensare che un quindicenne possa vivere una circostanza del genere, soprattutto conoscendo gli effetti che ci si porta dietro per tutta la vita.
Non è da meno lo stupore che porta la conoscenza del fatto che l’età massima in media in cui si fa uso di droghe sia 64 anni. A quell’età è comune pensare che un uomo o una donna abbiano già realizzato molto nella loro vita e che non si sentano così oppressi da dover utilizzare sostanze stupefacenti per sentirsi meglio.
Forse è questo il vero scandalo dopo tutto: in una società che ci vantiamo di chiamare “all’avanguardia” dove, in teoria, nessuno dovrebbe avere problemi grazie alle tecnologia e alla scienza, esiste ancora una così ampia fascia di età che ha bisogno di “21 grammi di felicità” per sentirsi soddisfatti. Citando la celebre canzone del famoso rapper Fedez è davvero triste che un ragazzino nel fiore degli anni o un anziano debbano assumere “21 grammi di felicità, per uso personale, per andare via di qua senza più limiti, senza più lividi, un po’ più liberi”.

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