ANIMALI/Salviamo i mufloni dell’Isola del Giglio!

Definiti come una “specie aliena e invasiva”, i mufloni dell’isola del Giglio, da anni parte integrante della fauna del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, nell’ultimo periodo sono stati presi di mira dalla regione, determinata a sottoporre gli ultimi 40 individui a un programma di abbattimento.

Questa decisione è stata presa a causa dello stile di vita degli animali, che, a dire delle autorità competenti, minaccia l’ecosistema e non è più idoneo all’ambiente e ai turisti; la piccola comunità di individui, già in fase di decimazione, viene infatti accusata di danneggiare i lecci e gli arbusti di cui si nutre, ostacolando in questo modo la rinaturalizzazione dell’area.

Sono molte però le associazioni ambientaliste che si sono schierate contro questa decisione, come l’ENPA e la LAV, lanciando appelli, petizioni e addirittura rivolgendosi al ministero della Transizione ecologica per una verifica più approfondita della zona.

A questi provvedimenti si sono aggiunte anche svariate proposte per salvare i mufloni, come l’avviamento di un programma di monitoraggio e controllo della specie, un possibile trasferimento della piccola comunità in aree già pronte ad accoglierla o anche la realizzazione di una piccola riserva naturale adatta, posizionata in una zona dell’arcipelago meno a rischio.

Per il momento la scelta migliore sembra essere quella proposta dal progetto ambientale  “L’altezza della libertà”, che si dimostra ben felice di ospitare i 40 individui all’interno del Parco delle Apuane, sebbene prima vada intrapreso uno studio che ne avalli la possibilità; come spiega Gianluca Briccolani, membro del CAI Firenze, grazie a una raccolta fondi aperta da alcuni militanti ambientali, si sta già raccogliendo il denaro necessario per finanziare il trasporto via nave e poi fino al parco, dove peraltro la specie non solo vi è già presente, ma è anche ben integrata.

Il presidente del Parco comunque sembra determinato a non lasciar cadere la questione, non tardando a ribadire la presenza di altri 400 esemplari di mufloni e il piacere con cui ospiterebbe i nuovi arrivati all’interno della comunità; ciononostante la strada è ancora lunga, e prima di questo trasferimento sono tante le problematiche di cui bisogna ancora discutere e decidere.