TSUNAMI/10 anni dalla tragedia in Giappone

Era il 21 marzo del 2011 quando la città di Onagawa, in Giappone, venne colpita prima da un terremoto, e successivamente da uno tsunami, causando migliaia di morti e feriti. Da quel giorno Yasuo Takamatsu non ha mai smesso di cercare sua moglie Yuko.

La donna si trovava al lavoro quando scrisse l’ultimo messaggio al marito. “Tutto bene? Voglio tornare a casa.” Queste parole non hanno mai fatto rassegnare Yasuo. Per 2 anni non ha mai smesso di cercare la moglie tra rovine, spiagge e boschi. Nel 2013 l’uomo si è rassegnato, capendo che Yuko, sfortunatamente, non poteva più essere viva. Da allora cominciò a cercarla in mare. Un anno dopo, Masaaki Narita, padre di una collega della donna, si è unito a Yasuo per le ricerche della figlia. Da anni i due uomini continuano a immergersi, con la consapevolezza di non trovare mai più i corpi delle donne.

La città di Onagawa, dieci anni dopo, è stata ricostruita. È tornata a essere quel villaggio con un mare-padrone della vita e della morte degli abitanti. Ma le cicatrici di coloro che hanno perso un familiare nello tsunami resteranno a lungo. Non tutti hanno la forza di continuare, anche se invano, a cercare un ricordo dei propri cari, come ha fatto Yasuo. «Io — ha detto — continuerò a immergermi fino a che il mio corpo sarà in grado di farlo, fino a che i miei arti avranno forza di muoversi».