Attentato a Stoccolma: è troppo tardi per fermare questa serie di stragi?

di Enrico Tognon

– Oggi Stoccolma stata colpita gravemente da un terribile attentato: un uomo si è schiantato contro un centro commerciale, nel cuore della capitale; le vittime sono almeno tre, e numerosi feriti accertati.

LA DINAMICA

Un uomo è riuscito a rubare un camion, utilizzato per le consegne, e quindi autorizzato a entrare nell’area pedonale, e successivamente si è schiantato contro il centro commerciale, travolgendo tutto quello che si è trovato davanti: per gli increduli civili non c’è stato scampo. La polizia ha arrestato il presunto terrorista: un uomo con una giacca con cappuccio verde e felpa grigia.

LE REAZIONI DELLA STAMPA

Il primo ministro svedese ha subito dichiarato che il fatto è stato un attentato, un terribile atto terroristico; anche il re Carlo XVI Gustavo fa sapere che la famiglia reale ha accolto con “sgomento” la notizia delle vittime e dell’attentato.

LE MISURE DI SICUREZZA

Lo stato di allerta a Stoccolma resta altissimo, l’area del centro commerciale è stata isolata e la sicurezza in tutta la città è stata aumentata. Il governo svedese ha convocato una riunione di emergenza, protetto dalle forze speciali. Molte delle stazioni della capitale sono state chiuse al pubblico, e i cittadini sono stati invitati a stare lontani dal luogo della tragedia.

LE REAZIONI INTERNAZIONALI

“Un attacco a uno Stato membro dell Ue è un attacco contro ognuno di noi” commenta così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Anche il Presidente Mattarella ha espresso la vicinanza del nostro Paese con le famiglie delle vittime e dei feriti.

E’ TROPPO TARDI PER FERMARE QUESTA SERIE DI STRAGI?

Ormai ci sembra all’ordine del giorno che una nazione intera possa essere mesa in ginocchio da simili attentati; possiamo però trovare una soluzione concreta al crescente problema? Le misure di sicurezza più che aumentate, le azioni di prevenzione, non sono bastate evidentemente per mettere una pietra sopra al problema dei “liberi terroristi” che sempre più colpisce i nostri Paesi. Ma perchè questi uomini compiono queste azioni scellerate? Non esistono risposte prettamente giuste o sbagliate, ma si è certi che qualcosa non funzioni nel loro cervello: nella maggior parte dei casi gli attentatori sono malati di mente o emarginati sociali che si rifugiano nella speranza che offre un tale gesto, nell’ambito di determinati contesti.

Allora lo Stato dovrebbe offrire servizi sempre maggiori di integrazione sociale, capaci di prevedere questi terribili gesti? Forse allora il modello di società migliore per prevenire tutto ciò potrebbe essere quello descritto da George Orwell nel suo celebre romanzo “Grande Fratello”?

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