ROMA/Trump e il Papa in un tête-à-tête

Dopo le visite ad Arabia Saudita ed Israele degli scorsi giorni, l’aereo privato di Donald Trump è atterrato in Italia, dove questa mattina si è svolto il suo incontro con Papa Francesco.

Un evento che ha lasciato tutti col fiato sospeso nell’attesa di conoscere le dichiarazioni dei due. Sono numerosi gli argomenti, politici e non, su cui il presidente americano ed il pontefice si trovano in disaccordo. Proprio per questo, chiunque avrebbe potuto scommettere in un finale del loro incontro non certo pacifico. I due, però, hanno sorpreso la stampa concludendo la mattinata con una stretta di mano amichevole.
Pare che le occasioni di contrasto siano state messe da parte per quest’occasione, infatti pochi giorni prima papa Francesco aveva dichiarato di non voler giudicare Trump prima di averlo conosciuto di persona.

PRIMA IL PIANETA TERRA
A quanto pare non la pensano nello stesso modo gli attivisti di Greenpeace, che per l’arrivo del presidente hanno proiettato l’enorme scritta planet earth fist sulla cupola di San Pietro. Questi hanno in seguito dichiarato di averlo fatto in risposta al motto di Donald America fist, cioè prima l’America.
Sotto al suo governo probabilmente l’America verrà meno agli accordi stretti con molti stati europei a tutela dell’ambiente, per favorire invece lo sviluppo delle energie fossili negli USA. A non appoggiare questa decisione non sono soltanto gli stati esteri, ma anche più del 70% della popolazione americana. La voce del Papa si aggiunge al coro di coloro che si oppongono a questa scelta, creando l’ennesima ragione di disaccordo tra i due.

LE DIVERGENZE
Difficile dimenticare le parole del Pontefice dirette a Trump a inizio 2016: “Una persona che pensa solo a fare muri, e non ponti, non è un cristiano”, riferendosi chiaramente all’idea di alzare un confine tra USA e Messico. Dopo poche ore si era sentito rispondere dal diretto interessato, che non aveva certamente preso con diplomazia le sue parole. Aveva affermato con un comunicato stampa: “Che il leader religioso metta in dubbio la fede di una persona è vergognoso. Il Papa pregherebbe perché ci fossi io alla presidenza degli Stati Uniti se il Vaticano fosse attaccato dallo Stato Islamico”.

UN PUNTO D’INCONTRO
Precedenti non certo pacifici quindi, ma che sembrano essere stati superati efficacemente. Si tratta solo di diplomazia o le due figure più in vista degli ultimi tempi hanno davvero trovato un punto d’accordo? Se fosse così, si tratterebbe certamente di un avvenimento da cui trarre ispirazione, che dimostra che in un’epoca così ricca di conflitti come la nostra, riuscire a mettere da parte le divergenze non è poi così difficile come sembra.