Fare figli: la nostra più grande scommessa per il futuro

di Marina – La natalità infantile è in diminuzione ormai in tutta l’Europa. In Italia si è registrato un calo delle nascite notevole. Si parla di 12 mila nascite in meno annuali e di un calo di circa 100 mila nascite negli ultimi 8 anni.

Ecco alcuni dati:
  • La nascita di bambini con entrambi i genitori stranieri è rimasta praticamente invariata, 70 mila nascite l’anno.
  • La diminuzione maggiore è stata riscontrata nei primi figli, circa 20% in meno, mentre nei figli successivi la diminuzione è stata del 16% circa.
  • Le nascite sono in diminuzione principalmente nei paesi economicamente stabili, mentre nelle zone più povere della terra la natalità è molto alta come anche la mortalità infantile.

Alla luce di essi si viene da chiederci: perché ci sono meno nascite nei Paesi sviluppati?

1. Mantenere un figlio è diventato abbastanza costoso e molte coppie hanno paura di non farcela a sostenere tutte le spese che un bambino comporta.

2. Nella società di oggi molte donne lavorano e quindi preferiscono evolvere in campo professionale per poi, una volta raggiunta la propria stabilità lavorativa, pensare ad un figlio.

3. Le coppie decidono di avere figli sempre più tardi e generalmente tendono a fermarsi ad un solo figlio.

4. Spesso le varie coppie non si sentono pronte ad avere un figlio per paura delle responsabilità e dei sacrifici che un bambino può comportare e non parliamo solo finanziariamente, ma anche mentalmente e fisicamente: svegliarsi nel cuore della notte perché il bambino piange ecc.

Perché ci sono più nascite nei Paesi meno sviluppati?

1. Nella cultura di questi territori il ruolo della donna si limita a quello di avere figli; niente lavoro porta ad ovvie conseguenze.

2. Mantenere un bambino in questi territori costa molto meno anche perché molti di loro non vanno a scuola.

3. Avere molti figli viene considerato simbolo di ricchezza.

4. Non sono noti i metodi di contraccezione o vengono considerati troppo costosi.

Dobbiamo però precisare che in queste zone più povere la mortalità infantile è molto sviluppata come anche le morti di parto, parto che spesso e volentieri avviene in casa. I bambini vanno visti come una risorsa, una gioia per la famiglia, non come un peso o una limitazione. Ecco che quei paesi che tanto critichiamo perché arretrati, “incivili”, portatori di problemi ci danno un grande insegnamento. Non vi è nulla di più prezioso di una nuova vita: non la carriera, non la ricchezza. La nostra più grande ricchezza sono proprio i figli: essi sono il nostro futuro. Per essi ci battiamo, per essi dobbiamo essere disposti a soffrire. E non c’è crisi economica, non c’è preoccupazione che ci dovrebbe impedire di fare questa scommessa. Per noi. Per il nostro paese. Per la nostra felicità.

Il nuovo volto dell’Italia: chi rappresenta il nostro futuro?