Il volto di Radim

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di Jessica

– In un mondo in cui sembra più importante la bellezza esteriore, il lusso e l’aggiornamento tecnologico qualcuno si dimentica delle persone che hanno bisogno di un pasto caldo, di una parola cordiale capace di suscitare un sorriso e migliorare la loro giornata. E’ importante immedesimarsi nei sentimenti delle persone che sole, al freddo, si sentono smarrite. Anche loro hanno dei desideri: la vita è un dono, un percorso di alti e bassi, e se qualcuno è “sfortunato” non è colpa sua e tutti noi dobbiamo essere pronti ad offrire il nostro aiuto. Tutti abbiamo bisogno di sentirci importanti per qualcuno… “Si dovrebbe pensare più a far bene che a stare bene: e così si finirebbe anche a star meglio” dice Alessandro Manzoni. Fortunatamente nel mondo non esiste solo superficialità, cattiveria ed egoismo. L’iniziativa “Free Wi-Fi Charity” che si svolge a Praga è un esempio di aiuto, solidarietà ed altruismo. Radim è conosciuto da tutti nella stazione della metro di Dejvicka e da un paio mesi si sente importante e più felice offrendo ai passanti, per conto del Comune, la connessione Wi-Fi pubblica, perciò che è gratificante è sentirsi dire “GRAZIE”. L’ideatore del progetto si chiama Luboš Boleček, la sua idea è nata in Canada durante un soggiorno studentesco, quando non riusciva a trovare una connessione. Per trovare una soluzione alla mancanza di reti internet ha pensato ai senzatetto, al loro essere dappertutto e vicino a tutti, mettendo in cantiere un’iniziativa volta soprattutto a far sentire importanti le persone che si normalmente si sentono invisibili. Lo scopo è quello di valorizzare la loro giornata e di conseguenza la loro vita, restituendo loro la dignità. L’organizzazione del progetto consiste nel munire gli aderenti di un modem Wi-Fi che garantisce una connessione fino a 20 metri di distanza e di far loro indossare una maglia con la scritta “Free Wi-Fi Charity” per permettere di segnalare la presenza del servizio. I partecipanti sono appostati nei luoghi più frequentati di Praga. La loro giornata lavorativa dura otto ore. A fine giornata ricevono da mangiare, abbigliamento e un posto sereno dove pernottare. Il progetto dura sei mesi e per le persone che si sono impegnate e hanno apprezzato l’opportunità, è previsto un lavoro con contratto regolare, perché l’iniziativa ha lo scopo di reintegrarli nella società. Non c’è dubbio che davanti a gesti come questo le persone tornano a vivere, tornano ad avere un volto. Anche per chi solitamente passa e non li guarda neppure negli occhi.

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