La befana, le luci e il ritorno alla quotidianità


Di Alberto Zali

–Questa notte sono arrivati i Re Magi – o, per i più piccoli, la befana. Così, come dice il detto “l’Epifania, tutte le feste si porta via”, presto torneremo alla nostra quotidianità.


Lunedì riaprono le scuole e, con gennaio, si concluderà il primo quadrimestre. Molti torneranno a lavorare, alcuni hanno già ripreso le loro attività il 2 gennaio. Ma c’è anche chi ha continuato a lavorare anche durante il periodo Natalizio. Si tratta di tutti coloro che ci hanno permesso di respirare la cosiddetta “atmosfera Natalizia”. E’ così che, ogni anno, dal 23 dicembre al 6 gennaio, Rapallo si trasforma, si riempie di attrazioni per turisti e residenti. Le strade, addobbate con lucine e decori Natalizi, lungo le quali scorre quel tappeto rosso che tanto ci piace perché sembra dare un tocco di vivacità e colore alla nostra città, brulicano di gente. Dagli altoparlanti risuonano le solite canzoncine di Natale, ma anche i successi pop di questo inverno. E’ un insieme di piccole cose che, talvolta, ci può sembrare scontato – noi che abitiamo a Rapallo spesso ci lamentiamo di come non propongano mai niente di nuovo. Ma non dobbiamo dimenticare che, dietro questi accorgimenti, c’è il lavoro di molte persone che, come noi di Sharing, durante queste vacanze non hanno smesso di lavorare e di impegnarsi affinché tutto procedesse per il meglio.  In piazza della stazione, verrà smaltellato l’abete che ha accolto i numerosi turisti venuti a visitare la nostra cittadina e a trascorrervi parte delle loro vacanze – la popolazione di Rapallo durante il periodo invernale ed estivo risente di un sensibile aumento. In corrispondenza del ponte di Annibale, già a partire da ieri notte, alcune giostre sono state smontate. Per questi venti giorni, Rapallo ha goduto di autoscontri, Relax – dove è possibile vincere premi hi-tech – e molte altre attrazioni, per la gioia di grandi e piccini. Il castello è stato allestito ed è diventato, da semplice museo, il “castello di Babbo Natale”. Inutile dire che è stato meta di tutte le famiglie che hanno almeno un bambino che, non appena è venuto a sapere che il vero Babbo Natale si trovava in città, ha scalpitato per poterlo vedere. Oggi, per la festa dell’Epifania, nel parco delle Fontanine – situato vicino al Liceti – si è tenuta una festa in cui un gruppo di volontari vestiti da befane ha distribuito dolci, caramelle, e carbone – ovviamente fatto di zucchero – ai bambini accorsi per ricevere le calze della befana.


Ringraziamenti

Noi di Sharing vorremmo rivolgere un ringraziamento speciale a coloro che hanno reso possibile tutto questo. A partire dai collaboratori del sindaco e da chi si è occupato dell’organizzazione degli eventi, a coloro che, manualmente, si sono occupati di addobbare e allestire strade e piazze va tutta la nostra gratitudine.


Domani, anche noi, nelle nostre case, riporremo gli alberi di Natale nelle loro scatole e, con un po’ di malinconia, porteremo quelle scatole in un ripostiglio, in cantina o in soffitta, dove resteranno per altri 350 giorni. Ci apprestiamo a riprendere tutte le nostre attività. E’ proprio allora che sorge spontanea una domanda. COSA CI RIMANE DELLE FESTE ORA CHE SONO FINITE?

Non è una domanda scontata, una domanda retorica a cui possiamo rispondere semplicemente. Materialmente, per rimanere sul concreto, ci rimangono i regali, sia quelli che ci siamo ritrovati sotto l’albero, che abbiamo ricevuto da parenti e amici, sia quelli che ci siamo voluti fare da soli non appena sono iniziati i saldi. Se invece vogliamo ricercare un qualcosa di più “astratto”, di queste feste ci resta il tempo che abbiamo passato insieme ai nostri cari. Dobbiamo pensare che, se molti di noi hanno la fortuna di vedere quotidianamente tutti coloro che amano, altri trovano nel periodo Natalizio l’occasione di ricongiungersi con la propria famiglia. Molti sono i giovani che, o per studio o per lavoro, vivono all’estero. E la gioia di poter trascorrere del tempo insieme ai propri parenti è quindi doppia. E’ la gioia dei genitori che finalmente possono riabbracciare il proprio figlio o la propria figlia ed è la gioia di un figlio o di una figlia che finalmente riabbraccia il proprio padre o la propria madre.

In conclusione, ora dovremmo aspettare fino a Pasqua prima di poter finalmente “avere una tregua”. Ma non guardiamo con astio questa befana che porta via con sé tutte le feste. Guardiamola con un sorriso, per tutti i bei momenti che queste feste ci hanno regalato.





La befana, le luci e il ritorno alla quotidianità

Gennaio