OMOFOBIA/Nel 2018 è ancora possibile essere omofobi?

Di Emanuele Canessa
– Viviamo in una civiltà che sta progressivamente andando verso l’accettazione di molti tabù dei decenni precedenti: l’omosessualità è uno di questi. Sono infatti molti gli stati che attualmente accettano liberamente le coppie gay e alcuni di questi ne permettono anche il matrimonio e l’adozione di figli. Nonostante ciò, l’omofobia rimane un fenomeno diffuso in grande scala e la domanda sorge spontanea: è possibile essere omofobi nel 2018?

Rispondere sì o no sarebbe riduttivo, ma sicuramente lascia di stucco sentire quante persone al mondo – purtroppo non solo anziani che hanno vissuto in periodi storici diversi da quelli attuali – giudichino le persone gay come malate, inferiori e da emarginare.
L’omosessualità esiste fin dai tempi più lontani, basti pensare alla concezione che c’era nell’antica Grecia: tra i filosofi soprattutto, non solo l’omosessualità era qualcosa di assolutamente sdoganato, ma addirittura uno dei pochi filosofi eterosessuali, Aristotele, era  considerato strano.
Inoltre, quella umana non è l’unica specie animale con tendenze omosessuali, ad esempio le scimmie, nostre dirette antenate nella scala evolutiva, hanno rapporti con ambedue i sessi senza che ciò crei tensioni di alcun tipo.
In fondo, dopo così tanti anni di storia che hanno caratterizzato l’evoluzione umana, non ha davvero più senso andare contro quelli che problemi non sono. La fame nel mondo, le continue tensioni fra gli stati e la decadenza naturale del pianeta nel quale viviamo sono solo tre esempi delle vere problematiche che ci affliggono. Sicuramente, la sessualità delle persone non solo non è motivo di preoccupazione, ma soprattutto non può essere motivo di dolore e di emarginazione.
Clicca qui per la video – intervista che abbiamo girato a Rapallo sul tema unioni civili e gender gap!