POLITICA/L’Ereditá indelebile di Giorgio Napolitano 

Giorgio Napolitano, figura di spicco della politica italiana, ha segnato la storia del paese con la sua lunga e illustre carriera.

I primi anni

Nasce a Napoli il 29 giugno 1925, dopo la maturità classica si iscrive nel ‘42 alla facoltà di giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Durante quegli anni aderisce al Gruppo Universitario Fascista, che abbandonerà poco dopo diventando nel 1945 membro del partito comunista. Le sue abilità nell’arte della diplomazia e la sua capacità di ottenere consensi gli hanno permesso di scalare le gerarchie politiche. È stato eletto deputato per la prima volta nel 1953, continuando a rappresentare con dedizione per molti anni il suo elettorato. La sua capacità nel negoziare e trovare compromessi l’ha reso un membro chiave del partito, contribuendo alla stabilità politica del paese. Trentanove anni dopo, Napolitano viene eletto presidente della camera dei deputati, una posizione di grande prestigio e responsabilità. Nel corso del suo mandato ha lavorato per promuovere la democrazia e il pluralismo all’interno delle camere.

Gli anni da presidente 

Nel maggio del 2006 venne eletto presidente della repubblica con 543 voti su 990 votanti. Durante questi sette anni, Napolitano ha dovuto affrontare diverse sfide, tra cui la crisi economica e politica del paese. Sia durante la crisi politica del 2007 sia durante quella del 2011, ha avuto un ruolo fondamentale mediando tra le diverse forze politiche e mettendo al primo posto la stabilità del paese. Napolitano ha dimostrato la sua efficienza anche in campo europeo, con lo scopo di rafforzare le relazioni internazionali dell’Italia e facendo accrescere la sua fama a livello globale.  Nel 2013 è stato il primo presidente, nella storia della Repubblica italiana, a essere eletto per un secondo mandato.

Gli ultimi anni

Il 14 gennaio 2015, a causa delle difficoltà dovute all’età, Napolitano ha rassegnato le proprie dimissioni. Venne successivamente proclamato, in quanto presidente emerito, senatore di diritto e a vita. Inoltre, il 1° aprile 2015, diventa presidente onorario dell’Istituto per gli Studi di politica internazionale. Muore il 22 settembre 2023 all’età di novantotto anni. Nonostante ciò, la sua eredità continuerà a influenzare la politica e la società italiana, ispirando le generazioni future a perseguire ideali di giustizia, democrazia e cooperazione internazionale.