Primo maggio, all’origine di una festa globale

di Raffaele Raminelli

Primo maggio: festa del lavoro. Oggi quasi non ci dice nulla, abituati come siamo a dare tutto per scontato; per noi giovani è solo un giorno di vacanza in più. I nostri diritti sono riconosciuti, beneficiamo di ogni servizio di cui abbiamo bisogno (e forse anche di più) e non ci rendiamo conto che negli anni passati tutto questo benessere era pura utopia, un sogno proibito, costato la vita a migliaia di persone che hanno avuto il coraggio di anelare alla libertà. È questo il caso dei lavoratori di Chicago, protagonisti nel 1886 della celebre rivolta di Haymarket. All’epoca le norme sulla regolamentazione del lavoro erano praticamente assenti, e così gli operai delle fabbriche venivano costretti a sostenere turni estenuanti, dalle 12 fino alle 16 ore al giorno. Condizioni troppo faticose e alienanti per essere sopportate. Fu così che il primo maggio 1886 i sindacati organizzarono uno sciopero davanti alla fabbrica McCormick in cui veniva richiesta a gran voce la riduzione dei turni lavorativi ad un massimo di 8 ore giornaliere. Le tensioni crebbero fino al 3 maggio, giorno in cui la polizia sparò sulla folla uccidendo due persone. Il giorno successivo la contestazione raggiunse il culmine quando venne lanciato un ordigno contro le forze dell’ordine, uccidendo un agente. La polizia riprese a sparare confusamente, colpendo a morte alcuni manifestanti ma anche 7 colleghi. Una tragedia per tutti, che costò cara però solamente ad 8 manifestanti, ritenuti responsabili degli scontri e condannati a morte o all’ergastolo. Da allora questi uomini sono passati alla storia come i “Martiri di Chicago”.

In pochissimi anni, grazie alla memoria e alle battaglie per i diritti dei lavoratori sostenute dai movimenti operai, la festa del primo maggio è stata riconosciuta ufficialmente in moltissimi paesi il mondo: in particolare, in Italia essa è stata introdotta nel 1891.

Ma la percezione che abbiamo noi, uomini del ventunesimo secolo, di questa particolare festività è spesso troppo folkloristica e poco consapevole. Oggi siamo felici, godiamoci una bella giornata di convivenza assieme agli amici attorno ad una grande tavola imbandita, ma ricordiamoci sempre il dramma degli spargimenti di sangue, sacrifici originari che hanno permesso all’umanità di approdare alla sua attuale condizione di benessere, serenità e giustizia.

Primo maggio, all’origine di una festa globale

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