Reportage/ Se un dramma può insegnare qualcosa

image

a cura di Angeline Trugli De Benedettis

Pubblichiamo un collage di una serie di articoli prodotti da Angeline sui tristi fatti di Chiavari intercorsi la settimana scorsa tra alcuni ragazzi di prima e seconda superiore, fatti che sono balzati agli onori delle cronache e che Angeline ha voluto scandagliare in modo delicato e prezioso con interviste, resoconti e testimonianze. La Redazione ha assemblato questo immenso lavoro in un pezzo che adesso vi offriamo.Due baby gang. Un 17enne, ferito vicino alla giugulare dalla lama di un coltello a serramanic all’ospedale. Un 15enne, mosso da rivalità e gelosie, che ha sferrato la terribile coltellata. È questo il bilancio del drammatico e spaventoso episodio avvenuto mercoledì scorso a Chiavari ormai tristemente noto.
Sensi di colpa, paura e profondo dispiacere sono i sentimenti che trapelano dalle parole di alcuni ragazzi direttamente coinvolti nella rissa e da noi intervistati. Ne emerge che nessuno avrebbe voluto causare una simile tragedia: l’intenzione era “soltanto” quella di spaventare gli avversari.
Come reagire a queste situazioni? Come facilitare e aiutare l’integrazione degli adolescenti nella realtà del mondo adulto? Come rendere sicuro questo stesso mondo? Sono domande queste alle quali, purtroppo, non diamo il giusto valore e riguardo. Sentirsi impotenti di fronte a tali avvenimenti deve stimolarci e farci ragionare su ciò che si potrebbe fare per evitare e risolvere certe situazioni. In molti casi da soli non ce la possiamo fare: parlare e chiedere aiuto sono piccoli, ma importanti, passi avanti verso un realtà diversa.
L’insegnamento che tutti possiamo trarre da questa triste vicenda è che le nostre azioni hanno sempre delle conseguenze, anche gravi a volte. Se solo si pensasse una volta in più prima di agire!

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *