Scandalo doping, tutta verità o anche sensazionalismo?

Da  giorni, le più grandi testate sportive italiane parlano di doping,  ma questa volta, lo sport incriminato non è il ciclismo, i cui atleti ultimamente  risultano tra i più “puliti” dopo i numerosi scandali che li hanno visti protagonisti negli ultimi anni, ma bensì l’atletica. Da recenti stime, infatti, gli atleti che praticano atletica leggera ad alti livelli risultano essere coloro che fanno maggior uso di sostanze dopanti. A seguito del recente scandalo che ha visto coinvolti gli atleti russi  sono saltati all’onore delle cronache, con l’accusa di doping, anche 26 atleti della nazionale italiana di atletica leggera, molti dei quali ancora in attività. Quanto sono fondate e credibili queste accuse? Perché questi dati sono apparsi improvvisamente? E’ inevitabile che in uno sport di sacrificio come l’atletica alcuni decidano di imbrogliare, ma gli incriminati sono molti e di alto livello, tuttavia immediatamente e secondo me erroneamente criticati dai mass media. In occasione del campionato italiano di trail svoltosi recentemente Santa Margherita Ligure ho avuto occasione di parlare con uno degli atleti incriminati. Egli ha sostenuto una tesi completamente opposta rispetto a quanto riportato dai giornali. Lui, come altri suoi compagni, non ha segnalato la sua posizione alle autorità per il corretto svolgimento dei controlli antidoping, per diversi motivi, ma nessuno di questi con scopi malevoli. Non è forse  bastato l’accanimento dei media negli anni precedenti verso atleti simbolo, uno su tutti Marco Pantani, la cui morte viene ancora sfruttata per far notizia? Il modo migliore per sconfiggere il doping non è renderlo pubblico fornendo notizie non corrette, ma prevenirlo facendo capire ai futuri atleti che il doping non danneggia solamente la tua persona fisicamente ed emotivamente ma anche lo sport.
Lorenzo

 

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