Senago, prima gli italiani e poi gli immigrati

di Maria Elena Cassinelli –

La decisione del sindaco di Senago (Milano) di assegnare gli alloggi popolari ai soli cittadini italiani e il tempestivo encomio da parte di Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, hanno dato adito a numerosi dibattiti sul tema dell’ “accoglienza”.
Madga Beretta, neo sindaco del comune lombardo e militante del movimento politico “Lega Nord”, si difende dalle critiche, affermando di aver semplicemente rispettato il programma politico presentato alle elezioni.

Né il primo, né l’ultimo caso di discriminazione

Nel febbraio del 2016 l’assessorea leghista alle Politiche della casa del Comune di Arezzo, Tiziana Nisini, promuoveva il cosiddetto “cavillo anti-stranieri”. Secondo il documento, tra le credenziali necessarie per ottenere un alloggio popolare vi erano la residenza nel comune da un periodo di almeno 5 anni e l’assenza certificata di proprietà immobiliari anche all’estero. In questo modo, nell’arco di un anno da una percentuale del 55% di extracomunitari alloggiati in case popolari, si è giunti al 25%.

Il 6 dicembre dello stesso anno, una manifestazione di carattere razzista scendeva in piazza per impedire ad una famiglia di origine marocchina di ottenere l’alloggio legittimamente assegnatogli. I manifesti non hanno risparmiato gli insulti, con i riferimenti espliciti al loro status di migranti nemmeno alla vista dei tre figli piccoli, suscitando l’indignazione della cittadinanza e la pronta reazione dell’amministrazione comunale.

Le reazioni di questo tipo di sono moltiplicate negli ultimi anni, facendo sorgere numerose polemiche da parte dei partiti di “Sinistra” e moderati di entrambe le parti.
Alla luce dei risultati delle elezioni politiche, tuttavia, sorge spontanea una domanda: le iniziative di carattere razziale sono davvero da imputare ai singoli?

Nonostante la Lega Nord sostenga un programma politico evidentemente indirizzato verso questa direzione, ha ottenuto, insieme alla Coalizione, il 37% dei consensi.
Davvero un numero così nutrito di Italiani condivide queste idee? O, forse, la votazione è stata influenzata dal fatto che tutti i partiti di “Destra” si fossero coalizzati?
L’odio per i migranti è solo l’ennesimo capro espiatorio per una crisi che non intende cessare? O, forse, sono gli esempi negativi di pochi profughi e l’accanimento della stampa a creare questo sentimento di disagio?

Ma che ne sapete di quella coerenza

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