Indossare il velo/Ombra della nostra famiglia o liberi di scegliere?

di Jennifer Simonetti

– Quanto segue è la storia di una ragazza di Bologna di orgine bangladese che si è opposta all’imposizione del velo. Forse non le piaceva o, forse, semplicemente odiava il fatto di non essere uguale agli altri. Per questo è stata punita: la famiglia ha deciso di tagliarle i capelli a zero cosicché dalla vergogna fosse obbligata ad indossarlo.

La ragazza ha deciso di sfogarsi con i suoi insegnanti che a loro volta hanno denunciato la madre per maltrattamenti. Non erano soltanto maltrattamenti fisici, ma anche psicologici e duravano ormai da troppo tempo. Si esplicitavano in insulti, rimproveri e divieti a cui erano sottoposte anche le due sorelle della giovane.

Una scelta Libera e Consapevole

La ragazzina non voleva indossare il velo: ha cercato di far prevalere la sua idea e la conseguenza è stata non avere più i capelli. In questi ultimi anni, la questione del velo è diventata un vero e proprio episodio del pomo della discordia, un simbolo che è stato talvolta contestato, talvolta difeso sia in Occidente sia nel mondo islamico. Vestire il velo è una scelta che va presa a mente lucida, non dev’essere imposta. Per coloro che scelgono di indossarlo, significa essere più vicini a Dio, mentre per coloro che sono costretti a portarlo è una sorta di punizione. Ognuno dovrebbe poter essere libero di scegliere. Tuttavia spesso indossare il velo comporta l’isolamento e la discriminazione da parte della società occidentale.

Essere liberi di esprimersi

Essere figlia o figlio non implica dover seguire per forza le credenze della propria famiglia o semplicemente le idee. Spesso è facile essere influenzati dalle opinione di mamma o papà, è raro opporsi. È difficile dire “no” e far prevalere il proprio pensiero, lottare per chi si è e per chi si vuole diventare. Ogni ragazzo dev’essere libero, libero di scegliere che religione professare, libero di inseguire il proprio sogno o semplicemente di elaborare un proprio pensiero.
La giovinezza è un periodo della vita in cui si scopre se stessi. Spesso però, anche involontariamente, gli adulti non permettono ciò: cercano di proiettare l’immagine di loro stessi nei figli, limitando così i giovani.

La ragazza del Bangladesh ha preso una coraggiosa posizione: contraddire coloro che le hanno insegnato tutto. Crescere significa interpretare a proprio modo il mondo seguendo le linee guida della propria famiglia e non essere obbligati a essere ciò che non si è. Talvolta, farlo non è affatto semplice e, come in questo caso, può comportare dei rischi. Ma qual’è il bello della vita se non questo? Quando si è ragazzi, non bisogna limitarsi a giacere nella vita, ma si deve imparare a viverla, assaporando ogni emozione! E forse, quando ci sono in ballo i nostri sogni, vale veramente la pena di rischiare tutto.

Se ne hai voglia, leggi anche

BURQUA ILLEGALE/Una legge che ci tutela davvero?

Indossare il velo/Ombra della nostra famiglia o liberi di scegliere?

WER WIR SIND