CULTURA/La radiografia di un Van Gogh
Un uomo barbuto, con un cappello e un foulard attorno al collo, che ci mostra il lato sinistro del suo volto e fissa intensamente lo spettatore: si presenta così Vincent Van Gogh nell’autoritratto rinvenuto per merito della scansione a raggi X effettuata al quadro Testa di contadina durante il corso delle analisi prima che venisse esposto, come avviene attualmente, nella mostra A Taste for Impressionism a Edimburgo.
Il caso ha voluto che proprio in questo periodo storico, nel quale alcuni sostengono che l’arte divenga nulla di fronte alla catastrofe del cambiamento climatico e, quindi, al benessere del pianeta e dello stesso genere umano, venisse rinvenuta un’inedita produzione di Van Gogh: un artista che si impegnò nella realtà che lo circondava attraverso i mezzi a lui accessibili: basti pensare a quando fu mandato come missionario evangelista a Wasmes e si dedicò totalmente alla cura dei minatori, trascurando il cibo, gli indumenti e ogni questione materiale. Risale a quest’epoca I mangiatori di patate, una delle sue opere più celebri, in cui ritroviamo Goordina de Groot, che somiglia particolarmente alla donna di Neunen che posò, per l’appunto, per Testa di contadina.
Sul suo capezzale fu trovata una lettera, che potrebbe incentivare a una riflessione per quanto riguarda la giusta importanza che bisognerebbe attribuire all’arte nella vita dell’uomo: «per il mio lavoro io rischio la vita e ho compromesso a metà la mia ragione»
Una scoperta del genere contribuisce non solo all’arricchimento del patrimonio artistico scozzese ma anche a definire più precisamente il percorso evolutivo dell’arte di Van Gogh. Probabilmente il quadro venne dipinto nel periodo in cui l’artista si trasferì a Parigi per restare più vicino al fratello Theo e in cui iniziò a essere influenzato dagli Impressionisti: sperimentò un nuovo metodo di pittura caratterizzato dalle pennellate spezzate e dai colori più luminosi, come dimostrato nei celebri Girasoli; inoltre si esercitò sui ritratti raffiguranti i suoi amici e se stesso.
Ma sussisteva il suo problema economico e, non potendo essere aiutato finanziariamente dal fratello che risiedeva momentaneamente fuori città, pur di non dipingere sulle opere precedenti, lavorò sul retro delle tele già utilizzate.
Ma come sarebbe finito nascosto questo quadro? Nel 1905 fu presa la decisione di incollare la tela con sopra dipinta la Contadina su un cartone, affinché potesse essere incorniciata ed esposta allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
Per il momento è possibile osservare unicamente la radiografia di quest’opera, infatti per recuperarla i restauratori dovranno procedere in modo da non danneggiare né l’autoritratto fino a ora rimasto sconosciuto né il dipinto sul fronte della tela.
Può suonare stravagante che venga applicata una procedura medica come quella della radiografia a un quadro, ma un esame del genere può fornire una lettura più completa di qualunque opera d’arte, portando alla risoluzione dei dubbi per quanto riguarda la datazione, lo studio della tecnica e i problemi conservativi: fondamentale per le tecniche del restauro, può rivelare dettagli non visibili a occhio nudo, danni provocati alla struttura da ruggine e tarli, precisare lo stile pittorico dell’artista considerando la pressione applicata a ogni singola pennellata.