FOTOGRAFIA/La nostra memoria esterna
Dai primi del 1800 fino ad oggi, la fotografia ha subito un’evoluzione incessante e continua a progredire senza esitare.L’incremento massimo è avvenuto in quest’ultimo ventennio, dove si è arrivati a rendere “tascabile” la possibilità di immortalare qualsiasi cosa in qualsiasi istante. Avendo a nostra portata strumenti adatti a ciò, ormai fotografiamo inconsapevolmente la maggior parte della nostra vita.
Non è un caso se per promuovere un nuovo telefono cellulare viene utilizzata come “cavallo di battaglia” la qualità della fotocamera. La pulizia e la nitidezza di un’immagine sono diventate un’ossessione, a tal punto da voler raggiungere i livelli di dettaglio dell’occhio umano. Da cosa deriva quest’ossessione?
Ogni singola immagine rappresenta un istante preciso in un tempo passato. Attraverso le foto rendiamo concreti i nostri ricordi, esse non sono altro che un’estensione della nostra memoria, una fonte inesauribile di sentimenti. L’importanza delle singole fotografie è assolutamente soggettiva. Tutto deriva dal momento che viene rappresentato, ci sono foto che riconducono ad un ricordo soltanto se accompagnate da seconde, altre invece che possono collegarsi autonomamente ad uno o più pensieri. Non appena vediamo una fotografia che riconosciamo come “passato”, senza avere la coscienza di ciò che accade, il nostro cervello ci trasporta autonomamente a quel preciso istante, facendoci rivivere un momento più o meno analiticamente in base alla “potenza” e al valore dell’immagine, quindi del ricordo.
La “rincorsa all’occhio” deriva dal volere rendere il più fedele possibile la fotografia alla reale vista umana. L’uomo fotografa per esigenza: c’è chi immortala i momenti per avere il piacere e la possibilità di poterli rivivere in futuro; c’è chi lo fa per timore di scordare; chi lo fa per condividere le proprie esperienze e chi ancora unicamente per puro piacere e passione. L’unico limite rimane sempre lo spazio di archiviazione: come il nostro cervello si colma di informazioni, le cartelle si colmano di foto, ma fortunatamente lo spazio per i ricordi nelle immagini è inesauribile.