GATTI NERI/Portano davvero sfortuna?

In Italia c’è una superstizione conosciuta da tutti, ossia che i gatti neri portino sfortuna.

A quando risale questa credenza?

La credenza che questi animali portino sfortuna risale fin dal tempo degli antichi romani. I gatti neri durante la notte passavano spesso davanti ai cavalli che trainavano carri con preziose merci al loro interno. Molte volte andavano anche tra i loro zoccoli, causando così agitazione da parte degli equini.  Questi ultimi imbizzarrendosi rovesciavano i carri, di conseguenza le merci che trasportavano cadevano a terra e spesso si rompevano. Chi era alla guida del carro non capiva il motivo dell’irrequietezza dei cavalli, dato che il manto scuro del gatto si confondeva con il buio della notte.

Altre cause di questa superstizione.

Nell’antichità i gatti neri non erano molto comuni in Europa; essi vivevano nelle navi dei pirati, i quali li tenevano con loro per sbarazzarsi dei topi.  Quando si vedevano i  gatti neri nelle città significava che erano arrivate le navi dei pirati.

La credenza sui gatti neri meno sensata è sicuramente quella che proviene dal Medioevo.  A quel tempo si iniziava a considerare il male come qualcosa di concreto. Questi animali venivano associati alle streghe e alla magia nera. Essi venivano considerati delle creature malvagie, si pensava fossero la rappresentazione del demonio e che fossero i messaggeri del diavolo.

Purtroppo a causa di questo dicerie i gatti neri hanno subito numerose persecuzioni, per questo il 17 novembre si celebra la giornata del gatto nero. Essa è una ricorrenza che ha l’obiettivo di sfatare tutti i miti sui gatti neri.

I musulmani iniziarono a rispettare i gatti neri a seguito di un curioso mito: quella di Muezza, una gatta nera amata dal profeta Maometto. L’animale un giorno decise di riposarsi su una manica del profeta, il quale per potersi alzare senza svegliarla decise di tagliare la manica.

Dove i gatti neri portano fortuna?

Gli scozzesi per esempio, pensavano che i gatti neri segnassero l’arrivo di un periodo prospero.  In qualche paese anglosassone si pensava che una ragazza possedente un gatto nero avesse più pretendenti. I marinai spesso volevano a bordo con loro i gatti neri, credendo portassero fortuna; molte volte anche le mogli dei marinai avevano con loro quest’animale, sperando che la loro influenza potesse raggiungere il proprio amato e proteggerlo.

Il Giappone è un altro paese che ama i gatti neri. Le credenze sui gatti neri sono  numerose: alcuni credevano che accarezzare un gatto nero tre o strappargli un pelo bianco portasse fortuna.

Nei paesi anglosassoni si pensava che i gatti neri assorbissero le energie negative all’interno delle case, da questa credenza derivano diversi proverbi inglesi, come ad esempio: “se un gatto nero viene perduto, mille guai capiteranno alla famiglia”.

I gatti neri quindi sono soggetti a due opinioni contrarie: ci sono persone che credono portino sfortuna e altre persone che al contrario pensano portino fortuna.

Si può notare come le antiche credenze e superstizioni influenzino il nostro presente.