NICOLOSO DA RECCO/Un personaggio da scoprire

Forse in molti se lo sono chiesto e qui troveranno la risposta: il liceo scientifico e linguistico di Recco prende il nome dall’esploratore genovese Nicoloso da Recco.

Quando si pensa ad esploratori genovesi il primo nome che giunge spontaneo alla mente è di sicuro Cristoforo Colombo, ma pochi sanno che la nostra città ha dato i natali anche a Nicoloso da Recco, che fu protagonista insieme al fiorentino Angiolino de’Corbizzi della spedizione per conto di Alfonso IV del Portogallo, che portò alla riscoperta dell’arcipelago delle Canarie, circa un secolo e mezzo prima della scoperta dell’America.

Da dove salta fuori questo personaggio?

Lo storico e scrittore Sandro Pellegrini ha scritto nel libro “Nicoloso da Recco e il suo viaggio verso le isole Canarie – L’inizio di un’epopea genovese durata più secoli” i suoi approfonditi studi su questo personaggio e sui suoi viaggi. Inoltre Giovanni Boccaccio ha inserito la medesima vicenda in una raccolta intitolata il De Canaria et insulis reliquis ultra Hispaniam in Oceano noviter repertis (1342).

Comunque non vi sono notizie certe sulle origini di Nicoloso da Recco. Nacque presumibilmente all’inizio del XIV secolo, da una famiglia di mercanti di spezie proveniente dalla località di Recco, probabilmente inurbatasi già nel corso del XIII secolo.

Un cacciatorpediniere della Regia Marina italiana che operò durante la seconda guerra mondiale possiede il suo nome così come una nave “freight-liner” della Società “Italia” di Navigazione S.p.A. nel corso degli inizi degli anni ’70 del XX secolo, gemella delle navi “Da Noli” e “Da Verrazzano”. Portano il suo nome anche una via a Pegli, una a Lecce e a Marina di Campo, una piazza a Recco e una a Roma, così come il nostro liceo.

Un uomo degno d’importanza

Il professore genovese di Geografia Corradino Astengo ha parlato dell’opera di Pellegrini ricordando prima l’importanza delle isole dell’Atlantico come approdi sicuri per affrontare il mare aperto in vista delle grandi esplorazioni e il valore storico dell’incontro tra due civiltà opposte: gli indigeni delle Canarie si trovavano infatti al livello dell’età della Pietra, e non conoscevano monete né armi. Per l’autore questo avvenimento ha un valore storico importantissimo, in quanto “si è trattato dell’inizio della storia di una civiltà comune che sussiste ancora oggi, e che nasce dall’incontro di popoli e culture differenti”.

Nicoloso fu anche molto in vista nel mondo politico del tempo, in quanto fu eletto per ben sei volte consigliere del Doge genovese. Fu soprattutto la molla che spinse a compiere la suddetta spedizione, destinata a lasciare un segno nella storia delle esplorazioni geografiche (nonostante le Canarie fossero già conosciute dai Romani, erano state dimenticate nell’alto Medioevo).

Pellegrini lo descrive come “un grande esperto di geografia e nello specifico di navigazione mediterranea, che si documentò tramite le lettere di mercanti fiorentini, e oggi consideriamo questa la prima esplorazione atlantica documentata (grazie alla sua opera si conosce perfino la data esatta della partenza, i 1°luglio 1341)”.

Se vuoi conoscere l’uomo da cui ha preso il nome la sede di Rapallo clicca qui.

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