Il MAC di Chiavari, un’esperienza di ASL

di Anastasia Pulga

– Il Museo Archeologico di Chiavari è una realtà territoriale importante che, assieme all’omonimo sito archeologico (zona corso Millo), appartiene alla Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Liguria. Il Museo, nel quale sono conservati ed esposti materiali archeologici di valore, è ospitato in alcuni locali di Palazzo Rocca nel centro della città. Vi lavorano persone con diverse funzioni. La figura di maggior rilievo è costituita dall’Archeologo.
Presso il Museo Archeologico ho svolto un percorso vario ed articolato che mi ha profondamente coinvolto al punto che ho poi ho aggiunto delle altre ore a quelle condivise con gli altri studenti, per attività di assistenza a laboratori. Sarà forse dipeso dal fatto che il M.A.C. è una struttura molto più contenuta rispetto all’altra realtà dove avevo svolto l’alternanza l’anno prima, la Biblioteca Berio di Genova: al M.A.C. mi sentivo libera di muovermi, certamente sempre sotto il controllo del tutor.

Il progetto di ASL ha previsto varie fasi: la prima ha affrontato varie tematiche legate alla museologia e alla museografia. Già questa parte si è rivelata interessantissima in quanto mi ha fatto riflettere su questi due termini e sul loro significato e differenze. I due termini hanno un significato diverso: la museologia è la disciplina che studia finalità, funzionamento e l’organizzazione di un museo, la museografia pone attenzione agli allestimenti ed alle collezioni gli oggetti esposti. Dopo una prima formazione teorica, importante per capire l’attività , la seconda parte del progetto ha seguito un percorso più pratico, in quanto il gruppetto di studenti di cui facevo parte, coordinato dal tutor, una archeologa restauratrice, ha seguito il percorso denominato “conoscere il restauro archeologico” , partendo da quelle che sono le attività post-scavo che prevedono il trattamento dei reperti (pulizia, siglatura, restauro). E’ stato interessante capire quanta cura, pazienza e studio c’è dietro ai reperti esposti nei musei archeologici. L’obiettivo raggiunto è stato duplice: vedere sul campo come si fa un restauro e, al di là dell’apprendimento in senso stretto, la grande opportunità per me è stata poter tenere, visionare pezzi antichissimi, appartenuti a chissà chi. In pratica avere tra le mani pezzi di storia.
L’esperienza è proseguita con la ricerca bibliografica; mi è stato chiesto di fare un lavoro di catalogazione nell’ambito della biblioteca del MAC che ho svolto ricordando qualcosa di quanto appreso l’anno precedente alla Berio.
L’ultima fase del progetto si è sviluppata nel periodo estivo in quanto il MAC ha proposto alcuni eventi aperti alla cittadinanza ed in particolare a gruppi di bambini e ragazzini nel periodo estivo. Ho accettato volentieri di prestare alcune ore per assistenza alle visite del museo, ai laboratori didattici organizzati per famiglie e bambini.

Il MAC, oltre a essere un importante museo con tanti reperti archeologici è una realtà vivace ed attiva sul territorio davvero a servizio di tutti gli interessati con le varie attività, mostre e laboratori didattici rivolte soprattutto agli studenti delle elementari e studenti delle medie che possono apprendere, divertendosi, la storia e l’ archeologia.