INTERVISTE AI MATURANDI/L’esame di stato e il mondo del lavoro

Tra poco, esattamente il 16 giugno, inizieranno gli esami di maturità 2020-2021 in tutta Italia. Quest’anno, a causa della pandemia di COVID-19, si svolgeranno in modo particolare: infatti noi ragazzi di quinta dovremo affrontare solamente l’esame orale, quindi non faremo il tema e lo scritto della materia principale del nostro corso d’indirizzo.

Dato che in un momento così particolare non ci sono molte certezze sul nostro futuro, soprattutto nel caso di noi giovani, che stiamo per entrare nel mondo del lavoro o dell’università, mi è sembrato interessante chiedere a due mie coetanee come sia stata la loro esperienza durante il periodo delle superiori e cosa faranno nel prossimo futuro. Ho deciso di intervistare due ragazze che arrivassero dalla mia stessa città, ossia Recco, ma che abbiano intrapreso due strade differenti: la prima, Emma, ha frequentato il liceo scientifico Nicoloso da Recco, mentre la seconda, Camilla, ha frequentato il liceo linguistico E. Montale di Genova.

La maturità al tempo del COVID-19

Quest’anno, a causa della pandemia, l’esame di stato sarà molto differente rispetto al solito, quindi mi è sembrato opportuno chiedere quali siano i punti a favore e a sfavore di una maturità svolta in questo modo.
Camilla ha affermato di essere contenta del fatto che lei possa fare la maturità con la commissione interna, quindi all’esame saranno presenti solo i suoi professori e il presidente esterno, perché così si sente più a proprio agio e svolge la sua prova davanti a dalle persone che già la conoscono. Lei si lamenta del fatto che nel periodo di maggio abbia dovuto preparare dei documenti molto importanti per l’esame, come l’elaborato e il curriculum dello studente, mentre avrebbe preferito avere più tempo o farlo in un mese differente, perché spesso a maggio vengono date le ultime valutazioni.
Emma, invece, pensa che l’esame svolto in questa maniera sia positivo per coloro che sono bravi a parlare e a “cavarsela” con i giri di parole; inoltre, secondo lei, quest’anno verranno favoriti gli studenti che si sono preparati in maniera più leggera, rispetto a quelli che hanno studiato in modo più approfondito, perché in un’unica ora si devono affrontare molte materie, quindi gli argomenti verranno trattati in modo più superficiale. Secondo lei vengono sfavorite le persone più emotive, che normalmente renderebbero di più negli scritti.
Personalmente condivido pienamente le loro affermazioni. Inoltre vorrei aggiungere che secondo me ai maturandi di quest’anno mancherà la condivisione delle proprie esperienze con i compagni: infatti noi non potremo uscire dopo gli esami scritti confrontandoci con gli altri sulle prove appena svolte.

Le esperienze nel periodo delle scuole superiori

Secondariamente ho chiesto quale sia il bilancio di questi cinque anni di scuole superiori, che ovviamente sono fondamentali nel percorso di un ragazzo, che in prima per certi aspetti è ancora un bambino, mentre quando esce dalla quinta è ormai un vero e proprio adulto.
Emma sostiene che inizialmente ha scelto questa scuola perché le avrebbe garantito un’ottima base culturale, che le sarebbe stata utile nel suo futuro, dato che non sapeva esattamente quale università avrebbe scelto, mentre già nel secondo anno aveva capito che poi non avrebbe frequentato una facoltà scientifica, nonostante avesse scelto un liceo come il Nicoloso da Recco, però ha deciso di continuare, perché voleva dimostrare a sé stessa di poter superare questa difficoltà. Inoltre lei ha affermato che il suo liceo le ha dato un ottimo metodo di studio, le ha aumentato lo spirito critico, con cui ha iniziato ad approfondire maggiormente le materie che le sono piaciute di più, e in generale le ha insegnato a riflettere molto.
Camilla ha affermato che è molto contenta del percorso fatto in questi anni perché ha compiuto delle esperienze che le rimarranno nel cuore, anche grazie agli stage che ha fatto all’estero. D’altra parte però non ha frequentato la scuola adatta a lei e a quello che vorrebbe fare in futuro: medicina, quindi in realtà avrebbe dovuto scegliere un liceo scientifico. In questi cinque anni il concetto più importante che ha imparato è che non ci sono differenze tra le persone, anche se appartenenti a culture e credenze diverse, anzi dall’incontro tra diversi ideali ed etnie può nascere uno scambio molto interessante. Inoltre ha capito che i pregiudizi sono assolutamente falsi, per esempio lei ha incontrato ragazzi francesi simpatici e accoglienti, al contrario di ciò che alcuni pensano normalmente.
Ritengo che queste ragazze abbiano esposto delle esperienze molto significative per loro, che ci fanno comprendere l’importanza degli anni di scuola superiore, in cui i ragazzi plasmano il proprio carattere e la propria persona. Trovo anche curioso il fatto che entrambe loro abbiano scelto un indirizzo liceale sbagliato rispetto a quello che vorrebbero fare dopo.

L’università

L’università è fondamentale per il percorso di studi di molti ragazzi: infatti attualmente sempre più persone si laureano e così ci sono sempre più lavoratori specializzati e competenti. Per questo ho deciso di chiedere alle due ragazze quale università frequenteranno, per quale motivo e che cosa si aspettano da questa nuova esperienza.
Camilla ha dichiarato che vorrebbe frequentare l’università di medicina, perché non vuole che le persone soffrano e lei vorrebbe curarle: infatti pensa che la morte dei propri cari sia uno dei più grandi dolori che un uomo possa affrontare nella propria vita, quindi lei vorrebbe evitare questo dolore a più persone possibili. Vuole frequentare questa facoltà perché le è sempre piaciuto studiare il corpo umano e il suo desiderio è quello di inventare nuove cure. Per lei la nuova esperienza sarà bellissima, perché potrà fare quello che le piace davvero.
Emma ha detto che inizialmente pensava di andare a fare economia, poi informandosi meglio ha capito che quella non sarebbe stata la sua strada, quindi, quasi casualmente, ha provato a fare il test d’ingresso all’università di Trento, dove è passata e l’anno prossimo andrà a fare giurisprudenza. Ha scelto questa facoltà perché è molto irruente quando si trattano temi legali molto importanti e pensa che ci debbano essere più controlli e meno influenze politiche all’interno del mondo legale, soprattutto per quanto riguarda la parte legata alle istituzioni. Lei spera di aver scelto la facoltà giusta, anche se dice che queste decisioni sono sempre un po’ un salto nel buio.

A questo punto ho chiesto loro come mai abbiano scelto di frequentare un’università che non da continuità al percorso di studi che hanno svolto nelle superiori.
Camilla ha detto che lei sin da piccola voleva fare il medico, ma voleva studiare all’estero, quindi, dato che serve una certificazione linguistica molto alta, ha pensato di fare il liceo linguistico. Adesso pensa di frequentare la facoltà in Italia, quindi ritiene di aver sbagliato scuola superiore, ma un’idea di fondo c’era.
Emma ha affermato che non ha fatto una scelta prestabilita, ma, dato che non sapeva cosa avrebbe fatto all’università, ha scelto il liceo scientifico, che secondo lei è quello che ti lascia più possibilità aperte.
Da questa parte dell’intervista si può evincere il fatto che la scelta delle scuole superiori sia importante, ma neanche così tanto, dato che queste due ragazze hanno trovato lo stesso la propria strada e stanno inseguendo i propri sogni.

Il mondo del lavoro

Attualmente, anche a causa della pandemia, per molti giovani è complicato trovare un proprio posto nel mondo del lavoro e se ci riescono spesso è di livello inferiore rispetto alla propria cultura e al proprio percorso di studi. Per questi motivi ho deciso di trattare questa tematica con le due ragazze intervistate.
Emma sostiene che in generale il lavoro ci sia, ma spesso i ragazzi si accontentano di fare delle mansioni abbastanza comuni, che quindi sono svolte da molte persone e per questo poi si devono “accontentare” di lavori meno conformi al loro livello di studi. Secondo lei per evitar ciò bisogna porsi degli obiettivi molto elevati e si devono trovare dei lavori un po’ differenti ed originali, in cui ci sarebbero meno persone a contenderseli. Lei non pensa che in Italia le persone vengano sempre valorizzate e non sempre emergono i lavoratori più competenti, a volte ciò accade a causa della corruzione o delle regole non rispettate, come i funzionari che andavano a timbrare il proprio cartellino in mutande per poi tornare a casa propria. Emma pensa che in alcuni stati esteri questi fenomeni avvengano meno frequentemente, quindi in questi paesi vengono premiati maggiormente le persone più competenti.
Camilla pensa che uno dei motivi per cui molti giovani non trovano lavoro è il fatto che la soglia di pensionamento si stia alzando sempre di più, la conseguenza di ciò è che ci siano sempre meno posti per i giovani; questo ovviamente non è colpa delle persone che non riescono ad andare in pensione, che spesso lottano per questo loro diritto. Secondo lei il fatto che molti dei ragazzi delle ultime generazioni si siano laureati ha fatto si che cercassero lavori adatti al loro percorso di studi, saturando questa tipologia di mercato: infatti i datori di lavoro che cercano personale che faccia il panettiere o l’infermiere, spesso non trovano dipendenti disposti a farlo. Secondo Camilla in tutti gli ambiti, purtroppo, spesso ci sono i favoritismi, quindi lei non ritiene che il mondo del lavoro premi sempre le persone più preparate, ovviamente se uno si impegna moltissimo può lo stesso arrivare ad alti livelli. Per lei è presente un’altra criticità: spesso sia nel mondo del lavoro, che nella scuola, si tende a focalizzarsi più sulle cadute e gli errori che una persona fa: infatti, spesso, se si fa uno sbaglio, si viene ricordati per quello e se nelle prove successive si ottengono dei grandi risultati, si viene comunque valutati mediocremente.

Le nuove categorie di lavoro

Dopo queste riflessioni molto interessanti ho pensato di chiedere alle ragazze dei pareri sulle figure professionali che stanno nascendo nell’ultimo periodo, come quella dell’influencer, che molto spesso viene criticata.
Camilla pensa che in generale sia sbagliato criticare la vita altrui. In questo caso, se loro sono felici del proprio lavoro, non vede il perché li si debba criticare, dato che non fanno niente di male e secondo lei è come se facessero il lavoro dei modelli del passato.
Emma pensa che gli influencer siano delle persone capaci nel loro mestiere, ossia quello di piacere ai propri seguaci, però secondo lei non è corretto che guadagnino così tanto, perché ciò vuol dire che moltissimi giovani perdono gran parte del proprio tempo sui social. Infine, secondo lei, in generale e idealmente è scorretto che gli influencer guadagnino di più di molti altri lavoratori, che magari studiano anni e anni, per poi non trovare lavoro.

La parità di genere nell’ambiente scolastico

Dato che ho avuto il piacere di parlare con due ragazze di questi argomenti molto importanti, ho deciso di trattare alla fine un tema che per me è fondamentale e a cui tengo molto, ossia la parità di genere. Per far ciò ho chiesto a Emma e a Camilla se secondo loro la donna all’interno dell’ambiente scolastico fosse svantaggiata rispetto all’uomo.
Emma sostiene che lei a scuola non si è mai sentita sfavorita in quanto donna e spera che anche nell’ambiente universitario succeda lo stesso, anche perché lei soffrirebbe particolarmente queste situazioni e lotterebbe affinché ciò non accada. Afferma anche che, da alcune testimonianze che ha avuto, nel mondo del lavoro, purtroppo, ci sono degli episodi in cui le donne vengono sfavorite.
Camilla afferma che lei non è mai stata protagonista di esperienze del genere e non ne ha neanche sentito parlare. Dice che lei spera che non accada a nessuna donna, però, sapendo cosa succede nel mondo, ha paura che alcune ragazze possano soffrire per queste discriminazioni.

Secondo me da queste riflessioni sono emersi molti spunti interessanti sul mondo della scuola e su quello del lavoro, speriamo che le varie criticità che sono state sollevate si possano risolvere nel tempo. Infine volevo concludere l’articolo con un tema che mi è molto caro: certamente la scelta della scuola superiore è fondamentale, ma non è vincolante, basti pensare ad Emma e Camilla, che, nonostante abbiano fatto delle scelte di cui poi in parte si sono pentite, sono delle ragazze molto soddisfatte, che hanno degli obbiettivi molto chiari davanti e sono sicuro che avranno un futuro brillante.
In generale nella vita si possono compiere delle scelte sbagliate o inesatte, ma l’importante è avere la forza e il coraggio di superare le difficoltà e si deve fare il possibile per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo.

Volevo ringraziare Camilla ed Emma che, nonostante in questo periodo siano molto concentrate e impegnate per preparare il loro esame di maturità, mi hanno regalato un po’ del loro tempo per trattare dei temi molto importanti, soprattutto in un periodo particolare come questo.