Bitcoin tra rischi e pericoli: cosa ne pensa la gente?

di Isabella

– Un creatore anonimo, una forza prorompente e un’ambizione non da poco: questi sono i Bitcoin. Era il 2008 quando Satoshi Nakamoto, di cui ancora non si conosce la vera identità, presentò al popolo mondiale i Bitcoin, una criptovaluta di cui, fra poco, nessuno potrà più fare a meno.

Dal suo arrivo, nel 2008, sono bastati tre mesi affinché la prima moneta venisse “minata”; per far sì che possa essere messa in circolazione, dev’essere decriptata da un computer, più precisamente dalle GPU, schede video che, attraverso l’utilizzo della propria potenza, ne rendono possibile l’utilizzo. Per far sì che la moneta abbia valore sul mercato, vi è la necessità di produrre un lavoro, in questo caso il consumo di energia e l’utilizzo delle GPU, ed uno sforzo. Gli addetti al “minare” vengono ricompensati con una parte della valuta. Se la moneta venisse messa in circolazione senza passare da questo processo non avrebbe alcun valore.

La nuova tecnologia si fa subito notare grazie alla semplicità dell’utilizzo ed alla sua apparente sicurezza e velocità; non si hanno limitazioni, si può contrattare con il mondo intero, ma, soprattutto, i costi sono praticamente nulli grazie alla mancata necessità di dover “passare attraverso le banche”. Il valore del Bitcoin aumenta insieme alla sua notorietà destando l’attenzione di vari paesi ed iniziando così la sua scalata al successo. Ovviamente, come per ogni prodotto che raggiunge una popolarità così elevata in così poco tempo, non sono escluse le critiche; la mancanza di una sede centrale, di veri e propri controlli e di identificazione degli utenti, fanno sì che l’opinione pubblica circa coloro che utilizzano questo metodo di pagamento non sia sempre positiva. Denaro “ricavato” da rapine, spaccio o da altre attività illecite… che sia proprio questo il pensiero dei cittadini appena si sente palare di “valute virtuali”? Inoltre, anche alcuni avvenimenti hanno reso le persone meno propense all’utilizzo della tecnologia ancora più diffidenti e dubbiose sulla protezione offerta loro dai Bitcoin. Il 9 Dicembre 2013, 100 milioni di dollari vengono rubati da alcuni conti, ma questo è solo uno degli innumerevoli furti di cui sono vittima gli utenti; questi “piccoli” incidenti costano al sito la “scomunica” da parte della Cina e della Norvegia che si rifiutano di prendere nuovamente in considerazione la moneta virtuale, o almeno, così pare; già si vocifera che, alla fine di quest’anno, dopo aver constatato la potenza dei pagamenti online, che stanno tastando perfino il territorio di Amazon, la Cina potrebbe riaccoglierli, mantenendo ovviamente regole ferree e stretta sorveglianza.

Nonostante la loro instabilità e tutti gli innumerevoli punti interrogativi, i Bitcoin continuano ad affascinare il mondo grazie al loro creatore, o creatori, e alla loro disarmante facilità.

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