Venezuela, esodo dal sogno americano dell’ America Latina

Di Mihaela Coroi

– Due milioni i venezuelani costretti alla fuga da una crisi soffocante che ha colpito tutti gli strati della società. Una crisi economica e sociale, iniziata nel 2013 e che, in seguito alla rielezione di Nicolàs Maduro, è destinata ad aggravarsi.

La disperazione e l’impotenza dominano in un popolo costretto a fare interminabili code per ottenere ogni cosa dal prezzo esorbitante , in un paese ricchissimo di materie prime e di risorse minerarie, come il petrolio, che da solo procura il 95 % delle entrate e che dovrebbe assicurare ricchezza: certo il prezzo è stato basso, ma ora è di nuovo alto, eppure la situazione non è migliorata

I saccheggi ai supermercati e le rapine sono sempre più frequenti e per un venezuelano è ormai normale essere derubato almeno una volta all’anno, tanto che c’è una grande indifferenza da parte degli osservatori all’ora della rapina.

Le proteste e gli scontri tra governo e opposizione sono all’ordine del giorno e provocano molti morti. La cifra totale degli omicidi ammonta a 26.616 all’anno, 73 al giorno e 3 ad ogni ora.

È il secondo paese più violento del pianeta dopo El Salvador e Caracas è in testa al ranking mondiale delle capitali più violente.

Questa insostenibile situazione fa dire addio al loro paese ai venezuelani, a un paese che un tempo accoglieva immigrati: infatti tra il 1950 e il 1980 arrivavano in Venezuela onde migratorie da Europa e altri paesi sudamericani come,come Argentina, Cile e Uruguay, da dove provenivano accademici scappati dalle dittature al potere (una delle ospiti più famose fu la scrittrice cilena Isabel Allende). A partire dagli anni ’90 invece questo flusso si è invertito e ora i migranti venezuelani sono in aumento in tutti i paesi del continente americano, e il maggior numero va nella vicina Colombia, dove i venezuelani che attraversano la frontiera ogni giorno dal ponte Simon Bolivar sono automaticamente messi in regola e possono usufruire della sanità pubblica.

Quelli che rimangono in Venezuela vivono nell’estrema miseria e cercano di sussistere in ogni modo : procurandosi gli avanzi dei ristoranti o, nel caso delle donne, vendendo i propri capelli per non prostituirsi.

 

Al volante guida e basta

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Napoli/Maestra picchiata