VERSO LE EUROPEE/Giovani, tocca a voi

26 maggio 2019. Per alcuni, una giorno come un altro, per altri, un incubo che torna: il voto. A distanza di un anno, l’Italia è chiamata di nuovo ad esprimere il proprio voto. Ma siete davvero sicuri di sapere tutto? Non avete la minima idea del destino a cui andrete incontro? Non sapete chi bisogna votare? Niente paura, questo articolo è fatto apposta per voi.

Vademecum per il voto
Per spiegare bene tutte le modalità del voto, è bene rispondere alle 6 tipiche domande che una persona qualunque, almeno una volta nella vita, si è posta.

Quando si vota?

Si vota il 26 maggio, dalle 7 alle 23.

Dove si vota? 

Si vota in tutti e 27 i paesi dell’Unione Europea. C’è ancora l’incognita della Gran Bretagna, vista la faccenda della brexit, ma nei prossimi giorni ci saranno degli aggiornamenti.

Chi può votare?

Possono votare tutti i cittadini dell’Unione Europea che abbiano compiuto almeno i 18 anni di età. Un appello in particolar modo per chi è nato entro il 23 maggio 2001, soprattutto per il fatto che il voto dipende proprio dai giovani.

Per cosa si vota?

Si vota per rinnovare il Parlamento Europeo, un organo attualmente composto da 751 membri, di cui 73 italiani. Si vota anche per rinnovare la nuova commissione europea, l’alto commissariato per gli affari esteri, la presidenza del consiglio europeo, la presidenza del parlamento europeo, e la presidenza della BCE, che, in base ai voti del parlamento eletto, verranno decisi il primo ottobre.

Perché si vota?

Si vota perché votare è un diritto di ogni cittadino, chiamato ad esprimere la propria opinione. Ogni voto è importante.

Come si vota?

È necessario recarsi al seggio, presentare il proprio documento d’identità e la propria tessera elettorale (si può ritirare in comune) e si esprime una preferenza, segnando una croce verso la lista che si intende votare, oppure per il candidato preferito. In tal caso, il voto andrà alla sua lista.

Perché è importante recarsi alle urne? 
Anzitutto, bisogna ricordare che questa è una delle tornate elettorali più grandi del mondo, infatti sono circa 500 milioni le persone aventi diritto. Ma questa consultazione è più importante delle altre, perché c’è una possibilità concreta che l’Europa possa cambiare. La prima volta che si erano svolte le elezioni europee è stata nel 1979, quando è andato a votare il 27% dei cittadini. Dal 1979 ad oggi, tutte le istituzioni europee erano contese fra due gruppi parlamentari che hanno sempre avuto la maggioranza in parlamento (socialisti e popolari), gruppo che rischia di perdere la maggioranza dopo questo voto.

Quali sono le possibilità? 
Per votare, ci sono davvero tante opzioni di scelta, che spaziano dalla sinistra alla destra, sia in campo di partiti politici italiani che in ambito di gruppi parlamentari europei. Ogni gruppo è costituito da vari partiti nazionali che, uniti, formano un partito internazionale. La Lega, per esempio, fa parte del gruppo ENL (Europa delle nazioni e delle libertà), di cui fa parte il Rassemblement National di Marine le Pen; il Movimento 5 stelle fa parte dell’EFDD (Europa della libertà e della democrazia diretta) di cui fa parte anche l’UKIP di Nigel Farage; il Partito Democratico, nel suo listone “Siamo Europei” appartiene al Partito Socialista Europeo, di centro-sinistra; Forza Italia fa parte del Partito Popolare Europeo, primo gruppo parlamentare per numero di seggi, e +Europa aderirà all’ALDE, gruppo dei centristi, che probabilmente avrà un peso nella formazione della nuova commissione. I partiti più a sinistra confluiscono nel GUE/NGL (sinistra unitaria europea, sinistra verde nordica), mentre, visti i risultati in varie elezioni locali in Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Belgio e Svezia, avranno importanza anche i Verdi.

Se avete bisogno di sapere di più sul voto che avrà luogo il 26 maggio, i possibili scenari, i vari candidati e i giochi politici, ogni sabato mattina uscirà la rubrica “Verso le Europee”.