Cecenia/ raid anti-omosessuali, la storia si ripete

di Federico Lobiano

“Non puoi arrestare o reprimere persone che non esistono nella Repubblica. Se ci fossero persone così in Cecenia, le forze dell’ordine non dovrebbero fare nulla perché i loro parenti li manderebbero via in luoghi da cui non si può fare ritorno.”

– questo è ciò che ha dichiarato Ramzan Kadyrov, portavoce del presidente ceceno. Il presidente ceceno ha dato l’ordine di compiere un raid anti-omosessuali nel suo Paese.
Più di cento gli omosessuali deportati in un campo di concentramento segreto, dove vengono seviziati, massacrati, torturati.
Tre i morti accertati.
Questo è ciò che è avvenuto in Cecenia dalla fine di febbraio fino ad oggi. Questo è ciò che volevano tenere nascosto.
Lo schema è sempre lo stesso: viene fermato un sospetto omosessuale, gli viene sequestrato il telefono con il quale si risale ad altri uomini da catturare attraverso fotografie e contatti. Questo è ciò che spinge ancor di più il nostro mondo nel baratro. Dov’è  finita la libertà dell’uomo?
Come ci si può sentire sicuri nel proprio Paese, se le stesse persone che dovrebbero provvedere alla salute interna promuovono queste barbarie?
Per l’ennesima volta gli uomini hanno dimostrato di avere una memoria molto corta, distruggendo in poche decisioni ciò che hanno costruito in molti anni, mossi da ideali considerati intramontabili: riusciremo ad uscirne da questo mondo pieno di pregiudizi e di colpe inesistenti, oppure no?

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