Discoteca, ne vale davvero la pena?

di Maria Elena Cassinelli
– Discoteca: ecco l’antro oscuro dove la maggior parte dei ragazzi della nostra età si rinchiude il sabato sera.
A detta di tutti, si tratterebbe di un luogo caotico e malfrequentato; eppure, in molti ci si recano e i pochi che si rifiutano vengono emarginati dal gruppo.

Se da una parte i commenti sulla qualità del suono, delle luci e dei cocktail sono d’obbligo, dall’altra l’idea che qualcuno possa decidere di non partecipare non è assolutamente contemplata.

Allora, perché arrivare al punto di mentire ai propri genitori o, addirittura, a scappare di casa, pur di poter andare in un luogo del genere?
Chi ama ballare lamenta il fatto che non ci siano le condizioni necessarie per farlo: il sovraffollamento (e la conseguente mancanza di spazio per muoversi), la scarsa qualità del suono e gli eventuali tacchi a spillo sono solo alcune delle cause. Inoltre, com’è possibile esprimersi nella danza, se, ormai, le “coreografie da discoteca” si sono ridotte a saltellare alzando un braccio o cimentarsi in movimenti provocanti.

Eppure la gente, pare divertirsi, tanto da affermare di sentire la necessità di ubriacarsi per poter “ballare meglio”. Dato che la quantità di alcool contenuta nei cocktail è bassa ed i prezzi sono elevati, la maggior parte dei ragazzi si procurano gli alcolici al supermercato e, spesso, sono ubriachi ancor prima di entrare. In più, le luci stroboscopiche e la musica troppo alta contribuiscono ad aumentare l’effetto di stordimento provocato dall’alcool.
Neppure le ragazze, obbligate a perdere qualsiasi diritto di privacy per le successive cinque ore, se vogliono sperare di tornare a casa nelle stesse condizioni in cui sono uscite, paiono minimamente turbate: l’importante è trascorrere (o fingere, poco importa) una serata degna di essere pubblicata sullo stato di Instagram.
Al termine della serata, o, per meglio dire, mattinata di “divertimento”, i sopravvissuti possono continuare a riflettere sui “benefici” della discoteca mentre cercano di guidare, scambiando gli alberi per pedoni, e di mantenere l’equilibrio quando anche le pantofole sembrerebbero dei trampoli.

Ma tu, ragazzo con un briciolo di buon senso, sii sincero con te stesso: sei davvero sicuro di voler trascorrere le serate degli anni più belli della tua vita in discoteca?

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