Martin Luther King: il sogno

di Alice

– Il 4 aprile di cinquant’anni fa, a Memphis, veniva assassinato Martin Luther King, uno dei più importanti e influenti attivisti del ‘900, leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani.

Tra gli obiettivi di Martin Luther King vi era l’abolizione delle leggi sulla segregazione razziale, il pieno diritto di voto agli afroamericani, pari dignità e pari diritti tra bianchi e neri. Per raggiungere questi obiettivi adottò un sistema di protesta non violento attraverso la disobbedienza civile e venne arrestato più volte. Organizzò la “marcia per il lavoro e la libertà” a Washington dove parteciparono 250.000 persone e durante la quale pronunciò la famosa frase “I have a dream”. Nel 1964 vinse il premio Nobel per la pace e nello stesso anno vennero applicate le leggi sui diritti civili e sul diritto di voto ai neri. Il suo sogno sembrava impossibile, ma lui ha dimostrato che si può essere in grado di lavorare, pregare, lottare e soprattutto difendere la libertà assieme. Ricordarlo solo per la sua frase sarebbe riduttivo, perché egli lottò non solo contro il razzismo, ma anche per la parità di tutti i cittadini statunitensi, contro ogni forma di discriminazione, contro la povertà e soprattutto contro il militarismo: a questo proposito è famoso un suo discorso contro la guerra in Vietnam.

A cinquant’anni di distanza il sogno di Martin Luther King può dirsi realizzato?

Molta strada è stata fatta nella lotta al razzismo con l’introduzione di importanti leggi, grazie alle quali le minoranze hanno avuto la possibilità di crescere e di affermarsi socialmente. L’elezione di Barack Obama a presidente degli USA, primo afroamericano a ricoprire questa carica, è considerata il simbolo della vittoria delle battaglie di Martin Luther King. In contrasto, però, ci sono stati numerosi casi di poliziotti bianchi che hanno ucciso cittadini neri in episodi dalle dinamiche molto dubbie e le rivolte popolari che ne sono derivate hanno riportato alla ribalta il problema del razzismo soprattutto negli stati del sud.

King non c’è più, ma il suo ideale vivrà per sempre e anche se gran parte del suo sogno si è realizzato, siamo ancora ben lontani dall’attuazione di una vera, piena, sincera, serena convivenza pacifica.