Putin: le colonne portanti che reggono il suo potere

In questo particolare periodo storico è molto influente il presidente russo Putin, a capo di tutto ciò che sta accadendo non è presente solo lui ma anche chi lo appoggia e lo sostiene. Di seguito troviamo una presentazione di tutti coloro che possono considerarsi una spalla destra del presidente, dagli amici, ai figli, ai suoi giornalisti fedeli.

Tra gli oligarchi con accesso al cuore del Cremlino c’è Gennady Timchenko, 69 anni, proprietario del gruppo di investimento Volga Group, amico intimo di Putin dai primi anni ’90, quando commerciava carburante a San Pietroburgo. Nel 1991, come capo del comitato per le relazioni estere della città di San Pietroburgo, Putin gli ha concesso una licenza per esportare carburante, che gli ha portato fortuna economica. Possiede anche nazionalità armena e finlandese. È stato nell’elenco delle sanzioni statunitensi dal 2014 e ha più di 22 miliardi di dollari di asset. Yevgeny Prigozhin, 60 anni, è il fondatore della società di sicurezza privata Wagner, che è stata utilizzata nell’occupazione della Crimea, del Donbass, della Libia e della Siria. Proprietario di Megaline che costruisce e ripara basi militari. Tre delle sue società sono accusate di ingerenza nelle elezioni americane del 2016 e di aver tentato di influenzare le elezioni di medio termine statunitensi del 2018, e l’ex diplomatico Dmitry Peskov, 54 anni, è il portavoce di Putin. La sua nuova moglie, l’ex campionessa olimpica di danza sul ghiaccio Tatiana Navka, possedeva una società registrata nelle Isole Vergini britanniche, Carina Global Assets, che è stata liquidata con un patrimonio di oltre $ 1 milione. Sergey Roldukin, 70 anni, imprenditore petrolifero e dei media. È considerato il migliore amico di Putin: è stato lui a presentarlo alla moglie Lyudmila ed è il padrino della loro figlia maggiore Maria. Era il guardiano segreto della ricchezza nascosta di Putin, secondo l’indagine sui Panama Papers, mentre il Guardian lo accusava di aver progettato una rete di 75 società offshore che avrebbero riciclato 9 miliardi di dollari per 69 milioni di dollari dell’élite russa.
Igor Shuvalov, un politico di 55 anni ed ex vice primo ministro e poi presidente della Veb, una delle più grandi società di investimento russe e delle principali agenzie di sviluppo della Russia, nel 2020 possedeva 50 miliardi di dollari di asset. Sua moglie, Olga Viktorovna, possiede diverse società che si occupano di immobili e azioni di società di materie prime russe. In effetti, questa signora si concentra solo sull’allevamento dei corgi, tutti gli affari sono attribuiti al marito. Infine ci sono i fratelli Rotenberg, Arkady e Boris: rispettivamente compagno di allenamento di Putin e istruttore di judo. Il proprietario Stroygazmontazh è un importante costruttore russo di oleodotti e gasdotti e Smp Bank. I beni valgono miliardi di dollari, e anche Boris è cittadino finlandese da tempo e, a differenza del fratello, non è soggetto alle sanzioni dell’UE. Arcadi è stato ministro dei trasporti dal 2004 al 2012 e, dopo l’annessione della Crimea nel 2014, i suoi beni sono stati congelati, anche in Italia, di proprietà della società cipriota Olpon Investments Limited, per un valore di 40 milioni di euro: Principal of Rome.Un hotel di lusso, due ville in Costa Smeralda e una villa nel sud Sardegna, una villa a Tarquinia, ma si sospetta anche di possedere due ville fronte mare in Toscana tramite una società offshore.
Ritrovarsi compatti ed uniti su un unico fronte, quello contro il “paese della menzogna”, come ha definito il presidente, è facile finché non si tratta del futuro dei propri figli.
Infatti molti dei rampolli dei sostenitori di Putin hanno studiato in Europa o in America come ad esempio il figlio maggiore di Boris Rotenberg, Roman, che ha studiato alla European Business School di Londra, oppure, Alexander, uno dei figli del giornalista Soloviev, che ha

studiato al London College Communication e lavora come regista tv a Londra, Lilija, figlia dello zio di Roman, Arkadj, è medico, e vive in Germania.
Le mete più richieste rimangono Londra e Svizzera e sono le preferite non solo dei figli dei Fedelissimi ma anche delle mogli, come per la moglie di Arkadi, Natalia Rotenberg, che vive tra il Surrey, con una villa stimata 35 milioni di sterline, e Londra, in un appartamento da 8 milioni, insieme ai suoi figli.
Anche Elsina, figlia del parlamentare Rinat Khayrov, oltre ad avere un appartamento da 10 milioni di sterline a Knightsbridge, possiede, come Natalia Rotenberg, una casa da 22 milioni di sterline nel Surrey.
I figli e i nipoti di Vladimir Yakunin e i nipoti di Vladimir Žirinovskij hanno, invece, studiato in Svizzera.
Ci sarebbero ancora molti nomi da proporre.
Sarebbe corretto che queste università, facenti parte dell’impero definito come “della vergogna”, chiudessero le porte ai ragazzi come Alexander, Elsina o Roman per spingere i loro padri a prendere una posizione contro il presidente Putin?
E’ giusto far ricadere le colpe dei genitori sui figli?
Infine tra i garanti della propaganda troviamo il giornalista Vladimir Soloviev, uno dei più vicini al presidente russo, possiede un patrimonio immobiliare che ammonta ai diciassette milioni di dollari e due ville sul lago di Como. Un altro personaggio che sta al fianco di Putin è la giornalista Margarita Simonyan, 42 anni, sua consigliera. Ella coprì la seconda guerra contro la Cecenia come giornalista e nel 2017 è stata definita come la donna più influente del mondo.