Quello che i ragazzi non ci perdonano

Quello che i ragazzi non ci perdonano non sono gli errori.
Quello che i ragazzi non ci perdonano non sono le grida con le quali a volte li aggrediamo.
Quello che i ragazzi non ci perdonano non sono le parole con le quali spesso li feriamo.
Quello che i ragazzi non ci perdonano non sono i fallimenti che costellano la nostra vita.
Quello che i ragazzi non ci perdonano non sono le nostre paure che li opprimono e impediscono a loro di volare.
Quello che i ragazzi non ci perdonano non sono neppure i mille modi con cui maltrattiamo noi stessi, facendo fatica a sopportare la responsabilità di essere adulti.
Non ci condannano se piangiamo, se litighiamo, se siamo egoisti o infinitamente fragili.
Quello che non ci perdonano è il tradimento, l’aver loro detto che essere onesti è importante e poi rubare sotto ai loro occhi.
Quello che non ci perdonano è l’incoerenza, l’aver loro insegnato a praticare la giustizia e poi trattare le cose e le persone ingiustamente.
Quello che non ci perdonano è l’indifferenza, l’aver fatto credere che l’adulto ascolta ed è sensibile quando invece – di fronte ai drammi più inquietanti del nostro tempo – l’adulto continua a fare il clown o l’amicone della discoteca, senza comprendere che è di un vero adulto che loro sentono bisogno.
Quello che non ci perdonano è il moralismo, l’anteporre ciò che per noi è giusto o sbagliato rispetto alla loro necessità di essere accolti e abbracciati.
Quello che non ci perdonano è di non essere cresciuti, di continuare a pensare che le cose debbano essere fatte o non fatte solo per il fatto che noi stabiliamo che è così, senza offrire loro alcun perché, alcuna ragione.
Quello che non ci perdonano è di aver dimenticato il gusto della giovinezza, il sapore delle notti senza fine o delle albe spericolate e piene di speranza.
Quello che i ragazzi non ci perdonano – quindi – è di aver smesso, non si sa bene quando e come, di essere umani, di comprendere che ogni verità va conquistata e ogni bene va scoperto, non imposto nè fatto trovare su un piatto di argento.
Loro non ci perdonano di aver sacrificato la nostra vita sull’altare delle bugie, dell’avidità, della corruzione. E forse, questo bisognerebbe ammetterlo, forse hanno semplicemente ragione. Non c’è niente che il cuore attenda di più di una persona autentica. Essere veri non è una strategia o un modo di presentarsi: essere veri è l’unico modo per incontrare sul serio la vita degli altri. Anche di quei ragazzi che in fondo ci contestano il fatto di saperli vedere, ma di non essere ancora in grado di guardarli.