Ti sei mai accorto/a di quella ragazza?

di Maria Elena Cassinelli

– Si sente spesso parlare di disturbi legati all’alimentazione e dei vari problemi da essi comportati. Ma quali sono le condizioni esistenziali ed emotive che possono portare chi segue una semplice dieta ad arrivare in queste condizioni estreme? La redazione Riflessioni ha pensato di scrivere un articolo sugli stati d’animo che una persona che soffre di anoressia o bulimia può provare.

I difetti della società

Viviamo in una società caratterizzata dalla velocità e dallo stress.

Una società dove non viene apprezzata la qualità quanto la rapidità di una qualsiasi azione.

Una società che promuove la massa e non si cura del singolo.

Eppure la gente non riesce ad ignorare completamente quella ragazza che cammina per la strada a passo spedito, percorrendo vicoli via, via meno frequentati. Sguardo intenso e fisso dinnanzi a sé, postura eretta e portamento fiero o, almeno, questo è ciò che traspare ad una prima occhiata.In realtà, uno sguardo più attento potrebbe cogliere l’insicurezza che accompagna ogni suo passo ed ogni suo gesto. Cammina a passo spedito, ma si muove lungo un percorso irregolare, quasi la sua andatura rispecchiasse il suo timore di compiere qualcosa di sbagliato. Assume una postura eretta ma troppo rigida e ogni qual volta urta qualcuno si scusa con una vocina in falsetto, maledicendosi mentalmente ogni qual volta le sembra di aver infastidito le persone che le passano accanto. I suoi occhi si velano di pianto ogni qual volta incontrano lo sguardo di qualcun’altro.

Quella strana ragazza

Quella ragazza ha un estremo bisogno di aiuto, di affetto, della presenza di qualcuno che la rassicuri e la consoli. Eppure sa che se si confidasse con qualcuno le sue sofferenze non farebbero altro che aumentare, in quanto verrebbe considerata solo come l’ennesima stupida ragazzina viziata in cerca di attenzioni che mira solo ad essere commiserata. Si tratta di una scena già vista: quante volte ha sentito le sue sorelle e le sue compagne di classe esprimere il proprio biasimo nei confronti di chi si comporta in questo modo? Non le resta altro che fuggire da tutto e da tutti, evitando i luoghi più affollati e cercando di non attrarre l’attenzione delle altre persone. Eppure desidera ardentemente che qualcuno si accorga di lei e la accompagni in questo momento di sofferenza. Evita gli sguardi delle persone, ma in realtà ne sente un bisogno disperato. Dopo un paio d’ore di cammino a passo piuttosto sostenuto, lentamente, si toglie la giacca e se la lega in vita senza smettere di camminare. Per chi la osserva può sembrare un comportamento strano, ma non può certo immaginare la lotta interiore che la affligge anche nel compiere un gesto così semplice. Quella ragazza ha atteso per più di mezz’ora prima di togliersi la giacca, valutando tutti i pro e i contro. Non vuole certo correre il rischio di ammalarsi per essersi scoperta troppo, senza contare che la giacca è un ottimo strumento per per nascondere tutto il grasso in eccesso sull’addome e sui fianchi. Quando il caldo diventa davvero insopportabile, decide finalmente di togliersi la giacca, senza fermarsi per non infastidire chi cammina dietro di lei, ovviamente.

Le insicurezze coperte da una giacca

Non appena giunge in una via deserta inizia a correre aumentando la velocità ad ogni passo. Non arresta la corsa infernale nemmeno quando sente i polmoni bruciare e la milza colmarsi di sangue. La caviglia sinistra inizia a pulsare disperatamente, un monito silenzio per ricordarle quanto sia impotente e quanto la sua forza di volontà sia inutile per raggiungere la felicità. Il dolore aumenta, ma lei non si fermerà, non questa volta, il suo povero orgoglio ferito non lascerà che una stupida ferita infertale da un bullo alle scuole elementari influenzi la sua vita, non di nuovo. Se vuole ricominciare a vivere non può più permettersi di dare ascolto ai pensieri malevoli delle altre persone, come quando in terza media è caduta in depressione per via di uno stupido messaggio di un compagno di classe. Mentre tutti questi tristi pensieri le inondano la mente, gli occhi si colmano di lacrime e il dolore le offusca la vista. Corre, incurante del dolore alle gambe e delle fitte alla schiena.
Corre, incurante della fame e della stanchezza.
Non può biasimare che sé stessa per la sofferenza che sta provando in questo momento: sua è la colpa se è affaticata per via del poco allenamento, sua è la colpa se in questi ultimi sei anni si é lasciata influenzare dalle opinioni degli altri e, per questo, é rimasta sola e senza amici, sua è la colpa se il peso in eccesso la rallenta in questa corsa disperata. Questa volta riuscirà a dimagrire ed è sicura che, per ogni chilo che perderà, un pezzettino della vera sé stessa affiorerà da quell’oceano di dolore ed incertezze.

 

La gente vede, eppure passa oltre, senza fermarsi e senza domandare a quella ragazza che cosa la sconvolge.

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Ti sei mai accorto/a di quella ragazza?

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